CARLO GUARINO
23 ANNI
ROMA
L’Italia che vorrei
Un’Italia che abbia voglia di mettersi alla prova e di diventare la locomotiva d’Europa in sfide come innovazione tecnologica, formativa e sociale. Il nostro paese ha un grande potenziale, dobbiamo solo avere la forza di metterlo a fuoco. In questo senso le battaglie per i diritti e le libertà delle lesbiche e dei gay riguardano da vicino la possibilità per tutti gli italiani di guardare al futuro con maggiore fiducia. Ovviamente rivolgo un pensiero alla Spagna con un po’ di invidia e ritengo intollerabile che molti dei nostri politici parlino di Zapatero come se fosse il male più grande nel cuore dell’Europa.
L’Arcigay che vorrei
Un’Arcigay capace di fare più efficacemente lobby, di creare un network di relazioni economiche e sociali che facciano da motore delle nostre iniziative politiche. I comitati provinciali devono sempre più dialogare tra loro per mettere in comune risorse, strutture, conoscenze e servizi. Un’associazione grande e complessa come la nostra deve facilitare la possibilità di relazione e condivisione di esperienze tra i suoi militanti, la più grande risorsa che abbiamo.
Il compagno che vorrei
In teoria e in potenza i bravi ragazzi, nella pratica no. Volete mettere il fascino del brutto sporco e cattivo? Nel mio futuro mi piace immaginare il mulino rainbow: casetta, marito e qualche cane e siccome a noi single piace flagellarci, qualche volta la fantasia senza freno mi fa pensare al giorno del pacs coi testimoni, il riso, i confetti, le bomboniere e, da buon napoletano, anche un banchetto di dodici ore…