"Finalmente la Corte costituzionale fa giustizia degli attacchi mossi dal governo Berlusconi contro la legge anti-discriminazioni della regione Toscana. Ora chiediamo a tutte le amministrazioni regionali italiane di varare u’apposita legge che tuteli le persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender e che governo e parlamento legiferino al più presto per quanto di loro competenza".
Così il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, accoglie la buona notizia: la Consulta ha rigettato il ricorso mosso da Silvio Berlusconi, allora presidente del Consiglio dei Ministri, contro ‘intera Legge Regionale n. 63 del 2004 "Norme contro le discriminazioni determinate dal’orientamento sessuale e dal’identità di genere". La Corte ha infatti dichiarato illegittimi solo tre dei sedici articoli della legge, ma unicamente in quanto relativi a materie di esclusiva competenza statale.
"Oggi salutiamo positivamente" aggiunge Lo Giudice "anche le belle parole di Umberto Veronesi sulla genitorialità gay. ‘illustre medico e ex ministro della Salute ha ribadito, con la grande autorevolezza che tutto il mondo gli riconosce, due semplici verità: che ogni donna, comprese quelle lesbiche, ha diritto alla maternità e che nessuna ricerca scientifica indica che, per crescere in modo equilibrato, un bambino abbia bisogno di crescere con due genitori di sesso diverso.
Grazie professor Veronesi, per riaffermare la voce della scienza in un paese così afflitto dalle ideologie".