Salute in Svizzera

  

Parla Michael Hauserman di Dialogai, un gruppo gay svizzero, che ha recentemente realizzato una ricerca innovativa sulla salute della popolazione omosessuale maschile a Ginevra.
Arcigay trova molto interessante il suo punto di vista sulle problematiche affrontate

Cosa significa "salute gay"?
Da 20 anni, per la maggioranza dei gay così come per la popolazione in generale, "salute gay" significa esclusivamente HIV/AIDS. ‘argomento HIV/AIDS ha fatto da protagonista nascondendo altri problemi. Spesso associazioni gay che si occupavano di argomenti diversi dal’HIV/AIDS non sono riuscite ad ottenere finanziamenti, pur tentando seriamente di rispondere alle esigenze dei gay.
Con la nostra ricerca abbiamo voluto dare basi scientifiche ai bisogni reali dei gay al fine di progettare degli interventi mirati.

In Europa si sente spesso dire che i gay hanno una vita più facile rispetto al resto della popolazione, a parte ‘HIV/AIDS: niente figli, buone retribuzioni, rapporti facili…
Secondo la nostra analisi, i gay se la passano peggio del resto della popolazione in quasi tutti gli ambiti riguardanti la salute in senso lato. Forse nel quotidiano non ci facciamo abbastanza attenzione.
I risultati della nostra indagine confermano i seri problemi affrontati dai gay nelle aree specifiche del suicidio e della violenza. Nonostante ‘idea diffusa che ‘omosessualità sia di moda, molti gay incontrano ancora enormi difficoltà a vivere, data la propria identità sessuale, nella società contemporanea. Risulta che i gay soffrono di problemi mentali come ansia e depressione in grado estremamente maggiore rispetto al resto della popolazione.
In modo ancor più sorprendente i gay incontrano maggiori problemi anche rispetto alla salute fisica — a conferma del legame tra condizione fisica e mentale.
Pur essendo soggetti a numerosi problemi in termini di salute fisica, inoltre, i risultati mostrano problemi relazionali tra loro ed il personale medico: difficoltà di confidenza e comunicazione che portano ad una sfiducia riguardo al trattamento medico.

Nel vostro rapporto dichiarate che il 60% dei gay soffre in varia misura di "omofobia mentale", avendo sentimenti negativi riguardanti la propria omosessualità…
Molti dei nostri risultati si basano sulla sintesi di batterie di domande. Il grado di accettazione di sé è stato valutato in base a domande del tipo: "Se il dottore ti proponesse una cura capace di renderti eterosessuale, la accetteresti?".
Per me questo risultato ha fornito una chiave di interpretazione verso il problema. Non mi sorprenderei se scoprissi una correlazione tra problemi di salute fisica e, per esempio, mancanza di stima nel’omosessualità.
Credo che la scuola sia uno dei luoghi dove questo problema esiste in particolar modo — per questo motivo, è ricorrente nelle nostre discussioni a Dialogai, ‘idea di intraprendere iniziative che coinvolgano le scuole. Molti gay hanno ricordi spiacevoli legati alle proprie esperienze in età scolare.

‘inchiesta ha portato a risultati insospettati?
Si, per esempio ci ha sorpreso ‘entità dei problemi in ambito medico, per quanto ce li aspettassimo. Ansia e depressione sono molto diffuse tra i gay a Ginevra. Non possiamo dire se le loro vite siano più soggette a tensioni o emarginazione rispetto agli eterosessuali, né se, come suggerirebbero altri studi, una certa fragilità fisica possa essere associata al’omosessualità. In ogni caso è un problema reale.

Un altro fattore sorprendente: a Ginevra, i gay soffrono in misura maggiore della media svizzera di problemi respiratori, eczema ed altre malattie non correlate con ‘omosessualità. Problemi con elementi psicosomatici innanzitutto, quindi.
Ci aspettavamo poi un livello attività fisica superiore rispetto alla media; i gay parlano spesso di equilibrio, vita sana, sport. In realtà non si rileva u’attività fisica in misura superiore alla media. Ho spesso notato una differenza tra quello che si mostra o si dice di sé e la realtà.
Ugualmente interessante la bassa proporzione di gay soddisfatti del proprio rapporto con il medico curante, paragonata con la popolazione in generale. Due terzi del campione analizzato ha dichiarato la propria sessualità al proprio medico; ‘argomento è stato posto dal medico solo in un terzo dei casi. I risultati indicano u’intera gamma di tensioni tra queste due figure; io credo che si possano migliorare i problemi di relazione che sussistono da entrambi i lati.
Tra i risultati attesi meritano di essere evidenziati ‘importanza del legame tra salute e situazione sociale, da un lato, e ‘abuso di alcol, tabacco e droghe, dall’altro lato.

(Questa versione è liberamente adattata rispetto all’originale; grazie a Marco Bonfigli per la traduzione.)


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