' uscito il 12 settembre in libreria il volume "GAY una guida italiana in 150 voci", edito da Mondadori nella collana Strade Blu e curato da Daniele Del Pozzo, responsabile cultura di Arcigay Il Cassero e ideatore del festival internazionale Gender Bender, e Luca Scarlini.
GAY, la guida italiana in 150 voci
Battuage, Loredana Bertè, Camp, Dolce & Gabbana, Fascismo, Pier Vittorio Tondelli, Genitori, Hiv e Aids. E ancora: Melochecche, Discomusic, Pasolini, Omofobia, Patty Pravo, Sauna, Vladimir Luxuria, Mario Soldati, Porno, Franca Valeri, Pride e Renato Zero. Sono solo alcuni dei simboli, delle figure e delle personalità in cui la cultura italiana, nel corso del Novecento e oltre, ha incrociato l’identità gay, stabilendo un rapporto fatto di miti, di immagini, di luoghi e di riti che appartengono tanto ad essa quanto all’intero paese.
Ma se, combattendo anatemi e autocensure, alla componente omosessuale non sono mancate le occasioni di espressione, quello che invece fino a oggi è mancato in Italia è uno strumento capace di mettere in ordine e in relazione tutti gli eventi e i punti salienti di quel panorama.
Del Pozzo e Scarlini, nel raccogliere e presentare le 150 voci che compongono questo alfabeto dell’identità omosessuale, frutto del lavoro di quarantacinque autori differenti per stile, formazione e interesse, finiscono per disegnare una mappa tanto estesa quanto inesplorato è il territorio che essa descrive. Il risultato è una guida curiosa e divertente, che non dimentica però il rigore documentaristico, su quel rapporto oscillante tra attrazione e condanna che lega la cultura italiana alle espressioni alte, o fieramente basse, della cultura gay.
In essa trovano posto le persone che hanno segnato un’epoca e un modo di intenderla e le opere che hanno orientato il gusto di un momento storico, tra arte, letteratura, teatro e cinema, fino a toccare ogni aspetto della quotidianità, dal diritto alla politica, dalla scienza alla religione: uno strumento culturale sorprendente, capace di svelare uno dei volti segreti ed intriganti della storia del Belpaese.
E se è vero che solo sei gradi di separazione uniscono chiunque nel mondo attraverso la rete delle relazioni personali, le voci di questo particolarissimo «dizionario» ci fanno scoprire che il Gay, creduto per comodità lontano da sé, è invece il nostro vicino più prossimo.