“Vicinanza e solidarietà ai due ragazzi aggrediti”, un impegno a “proseguire nella costruzione di uno spazio cittadino in cui il rispetto delle differenze e la pluralità delle identità rappresentino un’opportunità di arricchimento reciproco e non un motivo di contrapposizione” e , infine, un invito al Parlamento “ad estendere anche all’orientamento sessuale e all’identità di genere le tutele previste dalla legge 122 del 1993, detta ‘Legge Mancino’, in caso di atti di “discriminazione, odio o violenza per motivi razziali etnici, nazionali o religiosi”.
Questi i contenuti di un ordine del giorno approvato ieri a tarda sera dal Consiglio comunale di Bologna (primo firmatario Sergio Lo Giudice, consigliere Ds e presidente nazionale di Arcigay) a seguito dell’aggressione ai danni di due studenti gay avvenuta lo scorso 7 settembre di fronte al centro gay e lesbico “Il Cassero”.
Il documento, sottoscritto da tutti i gruppi della maggioranza e dal presidente del Consiglio comunale Gianni Sofri, è stato votato all’unanimità, con anche i voti di Forza Italia e de La Tua Bologna (assente Alleanza Nazionale). L’ordine del giorno era collegato a quello contro la violenza alle donne, anch’esso approvato all’unanimità.
“Dal Comune di Bologna parte un segnale di civiltà — commenta Matteo Cavalieri, presidente di Arcigay Il Cassero Bologna — una legge che tuteli anche le persone omosessuali e transessuali dai cosiddetti ‘crimini d’odio’ è presente in quasi tutti i paesi europei, ed è stata già annunciata dal ministro italiano alle Pari opportunità Barbara Pollastrini e condivisa dai ministri degli Interni Giuliano Amato e della Giustizia Clemente Mastella. Ora tocca al Parlamento legiferare: lo faccia presto, perché il tempo delle attese dura ormai da troppo”.
Il testo del'ODG
N. O.d.G.: 196/2006
Oggetto: ORDINE DEL GIORNO PER CONDANNARE 'AGGRESSIONE DI DUE RAGAZZI GAY AVVENUTA A BOLOGNA IL 7 SETTEMBRE 2006, PRESENTATO DAL CONSIGLIERE LO GIUDICE ED ALTRI IN DATA 11.9.2006.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA
premesso che
Nella notte fra il 6 e il 7 settembre 2006 due studenti universitari sono stati aggrediti di fronte alla sede del centro gay e lesbico ”Il Cassero”, situato nell’edificio della Salara, in via don Minzoni;
l’aggressione, a quanto risulta dalle dichiarazioni dei due studenti aggrediti e della polizia, ha come motivazione l’orientamento sessuale dei due ragazzi, individuati come omosessuali e per questo pesantemente insultati e poi violentemente colpiti dagli aggressori;
questo grave episodio non può essere considerato un fenomeno isolato, ma rappresenta l’ultimo di una serie di episodi di violenza a sfondo omofobico che hanno interessato negli ultimi anni la città di Bologna e l’Italia, come mostra anche la recente violenza sessuale avvenuta a Torre del Lago ai danni di una ragazza a causa della sua omosessualità;
considerato che
la città di Bologna garantisce l’esercizio pieno dei diritti di cittadinanza senza discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale, come ribadito anche attraverso l’adesione alla Carta europea dei diritti dell’uomo nella città;
la motivazione dell’identità sessuale degli aggrediti configura l’aggressione nella categoria dei cosiddetti “crimini d’odio” (hate crimes), azioni criminali intese a danneggiare o intimidire persone a causa della loro razza, appartenenza etnica, orientamento sessuale, identità di genere o di altra condizione di gruppo minoritario;
il Parlamento europeo ha di recente invitato a considerare l’omofobia “analoga al razzismo, alla xenofobia, al'antisemitismo e al sessismo”;
esprime
la propria vicinanza e solidarietà ai due ragazzi aggrediti;
si impegna
a proseguire nella costruzione di uno spazio cittadino in cui il rispetto delle differenze e la pluralità delle identità rappresentino un’opportunità di arricchimento reciproco e non un motivo di contrapposizione;
invita
il Parlamento italiano ad estendere anche all’orientamento sessuale e all’identità di genere le tutele previste dalla legge 122 del 1993, detta “Legge Mancino”, nei confronti di atti di “discriminazione, odio o violenza per motivi razziali etnici, nazionali o religiosi”.
F.to: S. Lo Giudice – C. Merighi – D. Celli – V. Monteventi – S. 'Onofrio – M. Delli Quadri – G. Sofri — S. Suprani — P. Natali – R. Panzacchi
Approvato dal consiglio Comunale di Bologna, il 9 ottobre 2006, all’unanimità (22 su 22 presenti) con voto favorevole di Forza Italia e La Tua Bologna, assente Alleanza Nazionale.