Gentile Direttore,
Bandiere Arcigay a Napoli
E’ amaramente sorprendente l’articolo pubblicato domenica 22 ottobre sul Corriere del Mezzogiorno dal titolo “Napoli una città tollerante”. Questo articolo offre una rappresentazione molto parziale e stereotipata della condizione omosessuale a Napoli e cita ampiamente a sproposito Arcigay Napoli, associazione non separatista che esiste in città ed opera sul territorio in favore dei diritti di lesbiche, gay, e transessuali da più di 20 anni.
Il Comitato Provinciale Arcigay “Antinoo” di Napoli precisa che i rapporti con l’associazione Arcilesbica “Le Maree”, consolidati e cordiali, sono improntati al reciproco rispetto e ad una fattiva collaborazione. E’ dunque inverosimile e lesiva dell’immagine di Arcigay la descrizione riportata dei rapporti intercorrenti tra Arcigay ed Arcilesbica, la quale ci ha informati di aver preso le distanze da quanto presente nell’articolo sopra citato.
L’autore di questo articolo risolve le problematiche legate all’integrazione ed alla inclusione delle persone omosessuali e transessuali nella città citando in modo folcloristico e retorico la figura del “femminiello”, che basterebbe, per l’autore, a proclamare la nostra una “città tollerante”.
Che al cosiddetto femminiello venga riconosciuto un ruolo sociale nella nostra città non significa che ai “femminielli”, alle lesbiche, ai gay, alle donne, venga riconosciuta pari dignità sociale, anzi, in una città come la nostra ancora molto maschilista, genderista ed eterosessista, i cittadini omosessuali, piuttosto che essere rispettati come si converrebbe ai membri di ogni minoranza sociale in una democrazia, sono “tollerati” solo se relegati ad un ruolo sociale marginale e subalterno.
Non è un caso che la stessa Piazza Bellini, citata nell’articolo come luogo simbolo di libertà e tolleranza, è stata negli anni scorsi teatro di barbare aggressioni ai danni di giovani omosessuali. E da allora tanti sono gli episodi di violenza e discriminazione che i servizi di ascolto dell’Arcigay di Napoli raccolgono ogni giorno e che testimoniano che la nostra città è ancora drammaticamente chiusa ai temi delle diversità sessuali.
Se Arcigay Napoli fosse stata interpellata avrebbe potuto contribuire ad una rappresentazione della città più corrispondente alla realtà e meno stereotipata. Confidiamo che la giornalista saprà rimediare se non per il bene della verità almeno per il rispetto dovuto alla professione.
Cordiali Saluti,
Comitato Provinciale Arcigay “Antinoo” di Napoli
Il presidente
Avv. Salvatore Simioli