L’Italia che vorrei
La vorrei più democratica, con la retrocessione delle privatizzazioni di acqua, luce e trasporti; la vorrei con meno politici, più motivati e più onesti, tutti scelti dal popolo, li vorrei a capo di un numero esiguo di partiti e limitati finanziamenti pubblici. Un’Italia più laica, civile, più attenta alla vita quotidiana dei cittadini, all’ambiente, contro la guerra, la fame e l’abuso della politica fatta dal potere economico di pochi. Un’Italia che non debba mantenere poche imprese che producono beni di consumo senza avere le materie prime, ma che sia sorretta dalle nostre vere risorse come l’arte, le idee, la ricerca, il turismo e la gastronomia.
L’Arcigay che vorrei
Un’associazione che promuova iniziative politiche, culturali e sociali di ogni tipo, sorretta dall’iniziativa di molti volontari; un’associazione dove vi sia un giro di denaro sufficiente per svolgere le attività, ma non eccessivo da alimentare altri interessi. Vorrei un’associazione in cui sentirsi parte integrante ed importante, insieme a tutti quelli che hanno voglia di impegnarsi per il bene della nostra comunità. L’Arcigay che vorrei… è quello che ho cercato di realizzare insieme ad altri amici nella nostra Perugia!
Per il resto Arcigay funziona e la voglio così.
La compagna che vorrei
Deve essermi complementare, razionale, precisa, salutista, alta, castana, con un nome strano, deve sapermi sopportare e supportare, deve saper condividere la mia grande passione per le pantofole e per l’associazionismo … e lo fa già da 11 anni: grazie amore mio.