“La nostra partecipazione al Family day non sarà una contromanifestazione né una provocazione. Ci riconosciamo nel titolo della manifestazione “Più famiglia” e aggiungiamo … “per tutti”. E ci impegneremo a rendere vero lo slogan “Ciò che è bene per la famiglia è bene per il paese”. Questo sarà vero solo se la manifestazione sarà a favore di tutte le famiglie italiane e non contro i diritti di alcune, non contro le famiglie di fatto, quelle risposate, quelle senza figli, quelle omosessuali”.
Così il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, spiega il senso della presenza delle associazioni gay e lesbiche in piazza San Giovanni il 12 maggio.
“Scenderemo in piazza con le nostre famiglie, i nostri figli, i nostri genitori, i nostri partner e le famiglie dei nostri amici, perché anche noi siamo un pezzo d’Italia, e chiediamo per le nostre famiglie servizi e tutele, né più né meno di tutti gli altri. Anche noi accogliamo l’invito che gli organizzatori hanno rivolto a tutti gli italiani."
“Se piazza San Giovanni sarà una piazza a favore delle famiglie e non contro i diritti civili di una parte della popolazione noi non avremo difficoltà ad esserci."
“Il movimento gay e lesbico è impegnato in una campagna per chiedere di allargare le garanzie a sostegno delle famiglie. Affinché ad ogni cittadino italiano si riconosca il diritto di costituire una famiglia. I 10 punti per cui chiediamo una buona legge sulle unioni civili rappresentano un’opportunità in più per tutti ed un obbligo per nessuno. Si tratta del riconoscimento giuridico pubblico delle coppie, eredità, diritti previdenziali e fiscali, reversibilità della pensione, tutela del partner debole, permesso di soggiorno per il partner extracomunitario, non discriminazione nelle graduatorie occupazionali, diritti sul lavoro, assistenza sanitaria e penitenziaria, diritto di permanenza nell’abitazione comune."
"Riconoscere questi diritti e doveri a chi in Italia non può o preferisce non sposarsi non costituisce minaccia per alcuno”.
