Dal 16 al 18 marzo, a Napoli si sono incontrati i responsabili e alcuni rappresentanti dei gruppi giovani de vari circoli italiani di Arcgay. Erano presenti oltre a questi ragazzi e ragazze anche Fabio Saccà (coordinatore nazionale giovani) e alcune rappresentanti di IGLYO.
Due giorni di dialogo e di amicizia hanno contraddistinto Napoli, giovani provenienti veramente da tutta Italia, da Cremona a Siracusa, che hanno condiviso esperienze, iniziative e albergo.
Lo scopo di questo incontro era semplicemente “conoscersi”. Ebbene a questo incontro c’era anche Arcigay Catania, ma per acquietare tutte le male lingue che in questo momento stanno facendo fantasie turpi su un albergo pieno di 24 giovani, belli e sicuramente dall’ormone libero, posso dire che gli amori sono stati discreti e che io avevo la febbre.
Bene, al di la degli scherzi sciocchi da cuttigghiare, la prima serata oltre alle conoscenze si è svolta proprio da cuttigghio (o da basciaiole, come si dice a Napoli) ma nel senso più alto del termine, cioè che siamo finiti, ognuno con le propria sedia nel vicoletto davanti alla sede di arcigay Napoli a chiacchierare con del buon vino e della fresca birra.
Il sole di Napoli ci ha accolto con tutto il suo calore e splendore, gli odori e il vociare dei vicoli risaliva alla nostra alquanto variopinta compagnia riempiendo il cuore di buoni sentimenti e di amicizia. Sicuramente non poteva essere scelto posto migliore e più significativo che questa meravigliosa città partenopea per l’incontro di ragazzi e ragazzi che lottano per un nuovo mondo. Davanti alla nostra compagnia giocosa e spesso vociante passavano padri e figli, donne curiose e ragazzi interessati, e questo ha favorito una bellissima pubblicità; la sensazione che proprio da una città del sud Italia sta partendo una nuova generazione piena di ideali sociali e politici che cambierà l’Italia, il pensiero e la concezione di società patriarcale. Niente colori politici (anche se sottointesi) niente discriminazioni sociali, niente differenze di genere, quello che contava era essere uniti e la malinconie di appartenere a città spesso troppo lontane da raggiungere, solo la distanza geografica era l’unica cosa che ci avrebbe allontanato. E già la gioia di scolpire ogni volto nel proprio cuore e poter dire tra venti anni, io c’ero ed ero li quando le cose cambiavano. Niente rancore, niente odio: metti in circolo il tuo amore, l’amore per la propria patria, l’amore per il proprio ragazzo, per la propria ragazza, per il proprio paese e per la propria città.
Sveglia presto per le seguenti due mattine dove le attività si sono svolte con grande allegria e hanno avuto lo sperato effetto di unirci e rendere efficaci le nostre idee di un mondo migliore e più aperto a libertà e civiltà. Ottime anche le iniziative che miravano a far confluire in un progetto tutte le nostre geniali menti per un fine comune. La consegna era: creare un attrezzo che permettesse ad un uovo di cadere dall’altezza di quattro metri senza rompersi. La sorpresa è stata proprio quella che, ragazzi che fino a qualche ora prima non si conoscevano neanche si sono uniti in qualche minuto a creare quattro progetti che permettessero all’ovo di cadere senza rompersi. I risultati sono stati molteplici e solo un uovo si è rotto cadendo.
E se l’uovo fosse proprio l’emblema della società moderna in caduta libera? È toccato a noi salvarlo e proteggerla. Con palloncini, nastro adesivo, spago e gomma da masticare siamo riusciti a salvare una società nascente che inevitabilmente, checché se ne dica ha bisogno di noi come ha avuto bisogno di noi nei secoli passati.
Di enorme importanza sono state le condivisioni dei progetti di ogni circolo: nuove idee per gli altri circoli, spunti di iniziative e soprattutto realizzazione di viaggi in comune, tutti hanno manifestato il desiderio di rincontrarsi, di conoscere le città dalle quali proveniamo; sono venute fuori gite in sicilia, tornei sportivi e gemellaggi, nei quali anche il G&G di Catania sarà protagonista nei mesi estivi. La nostra isola sicuramente ha destato grandissimo interesse soprattutto in coloro che, venendo da città nordiche e fredde, hanno desiderio di conoscere il nostro mare, il nostro sole, e la realtà catanese e siciliana; naturalmente noi non ci tireremo indietro, pronti ad accogliere con tutto il nostro calore e disponibilità, flotte di omosessuali desiderosi di nuove conoscenze e di vacanze all’insegna del divertimento e della crescita umana e sociale.
A poco a poco nella mattinata e primo pomeriggio di domenica tutti abbiamo lasciato qui giorni che hanno costituito un’isola felice del nostro marzo, pieni di voglia di rivederci e pieni di speranze di cambiamento e condivisione. Spesso i ragazzi non vengono presi in considerazione dalle classi dirigenti perché la loro ingenuità ed inesperienza li spinge a vivere un mondo forse troppo ipotizzato e ideale. Ma ci siamo chiesti proprio questo, quanto, cioè, le nostre idee deliranti di un mondo futuristico e completamente diverso, possano essere inattuabili. L’Italia ha per le mani dei ragazzi che non pensano solo ad un mondo ideale e difficile da costruire, ma pensano anche a come raggiungere i propri obiettivi: non sogniamo solamente un presidente della repubblica sulla quarantina, donna, di colore e lesbica, ma anche al modo di arrivare ad avere un tale capo di stato. Non sogniamo solamente un’insegnante delle elementari transgender ma anche al modo di cambiare la società quando questa ancora frequenta i banchi di scuola.
Spesso nei nostri banchetti informativi con logo di Arcigay e con immagini di ragazzi gay e lesbiche sono stato stupito proprio da ragazzini che si sono avvicinati e hanno attirato i propri genitori con l’ingenuità di un bambino che è portato a pensare che tutto sia normale. Vogliamo una società che, proprio come quei bambini, sia libera dai pregiudizi di ciò che si deve o non deve fare, ma che si apra al mondo con lo stupore di una vita che vede la luce per la pria volta, senza avversare il diverso, ma stupirsi e accoglierlo come mezzo per crescere.
La società sta cambiando, il mondo sta cambiando. Qualcuno ha definito la nostra epoca come un novello sessantotto, una nuova rivoluzione sessuale; siamo pronti a lottare per i nostri diritti e le nostre necessità? Siamo pronti affinché il mondo ci riconosca come persone normali e non fenomeni da baraccone, o peggio vile oggetto di espletazione di bisogni sessuali, preda di eterosessuali repressi e vogliosi? Siamo menti pensanti, liberi e capaci di provare sentimenti. Ma l’amore fa paura al potere. Sarebbe facile scrivere della retorica su questo argomento ma mi viene in mente che se è vero che il mondo è diviso tra bene e male, amore e odio, mi viene difficile pensare che quello che afferma di essere dalla parte del bene sia contro l’amore!