Una lezione di civiltà dal Parlamento UE

  

“Come al solito. Il parlamento Europeo dà lezioni di civiltà a quello italiano: speriamo serva a smuovere l’indifferenza dei politici di casa nostra contro gli attacchi omofobici da parte di leader politici come Roberto Calderoli e Giulio Andreotti e leader religiosi come il presidente della Cei Angelo Bagnasco.

Così il presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, commenta l’odierna risoluzione del parlamento europeo contro l’omofobia, sostenuta da Pse, Liberali, Verdi e Sinistra Europea, che ribadisce l’invito agli stati membri “a proporre leggi che superino le discriminazioni subite da coppie dello stesso sesso", condanna "i commenti discriminatori formulati da dirigenti politici e religiosi nei confronti degli omosessuali” e dà ufficialità alla "Giornata internazionale contro ‘omofobia", celebrata da anni il 17 maggio in tutto il mondo, Italia compresa, su iniziativa delle associazioni lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender).

“Anche se dal testo approvato è scomparsa la condanna esplicita a Bagnasco per aver accostato le coppie di fatto alla pedofilia e all’incesto — prosegue Lo Giudice — la sostanza non cambia: le parole del presidente della Cei, che in Italia cadono in un’indifferenza inquietante, sono considerate nel resto d’Europa come intollerabili espressioni di omofobia da bandire."

“È positivo — conclude il presidente di Arcigay — che il parlamento europeo abbia voluto ricordare la tragedia di Matteo, il quindicenne torinese vittima del bullismo antigay. Che distanza dal comportamento del ministro Fioroni, che dopo la tragedia di Torino non ha speso una sola parola contro l’omofobia nelle scuole italiane”.


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