Si è tenuto sabato 23 giugno presso la sala della Provincia di Catanzaro, un forum di discussione sul disegno di legge sui dico, con, tra gli altri l’assessore Wanda Ferro, Consigliere Provinciale di AN, l’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Catanzaro Danilo Gatto, il presidente dell’Eos Arcigay Calabria Roberto Principe, ed i già noti alle cronache per le loro posizioni di chiusura verso le istanze del mondo omosessuale, Mons. Raffaele Facciolo, Vicario generale dell’arcidiocesi di Catanzaro Squillace nonché il Senatore della Repubblica Francesco Storace.
Il forum rientra nelle attività culturali dell’associazione politica orientata a destra “arco e la clava”, il cui presidente, Michele Tucci funge da moderatore. Il dibattito inizia con una introduzione del consigliere Ferro, la quale mette in luce gli aspetti controversi del disegno di legge sui Dico, non ultimo la famigerata raccomandata A/R esprimendo una personale posizione di non accoglimento del disegno di legge per come formulato.
Il presidente dell’Eos Calabria Roberto Principe, prende la parola e mette in evidenza il diritto dovere di poter esprimere se stesso in una società nella quale nulla è dato per scontato, tanto meno i diritti individuali e i diritti della coppia. Richiama il concetto tanto decantato da coloro i quali si oppongono al disegno di legge di diritto naturale, smentendo la preesistenza della famiglia rispetto all’ordinamento giuridico, e quindi la rigidità che porta a identificare nella famiglia fondata sul matrimonio l’unica forma possibile.
Francesco Storace (AN)
Prende la parola l’uomo di chiesa che già dopo soli due giorni assume posizioni più rigide, definendo l’omosessualità devianza e addirittura permettendosi ad assimilare l’omosessualità ad una patologia, cercando di attirare la platea a mezzo di latinismi in calce mal declinati. L’onorevole Storace sostiene che il disegno di legge sui Dico non ha ragione di esistere perché i diritti patrimoniali previsti sono esercitabili già all’interno delle norme civilistiche, relegando il concetto dell’affettività alla base del legame alla mera sfera privata, sostenendo altresì che un’istituzionalizzazione della coppia di fatto omosessuale rischia di diventare l’anticamera per le adozioni e vergognosamente riporta ad un parallelo tra diritti degli omosessuali e diritti del neonascente partito dei pedofili olandesi. A questo punto l’indignazione della platea stessa è massima, anche coloro i quali assumono posizioni di destra disconoscono un simile parallelismo e il presidente Eos abilmente ricorda la differenza tra omosessualità che rappresenta un orientamento sessuale e pedofilia che sfocia nella sfera della patologia. Per onor di cronaca Principe ricorda che esiste un folto numero di prelati condannati per pedofilia e che scontano la loro pena in carcere. Il monsignore sostiene che lui stesso ha provveduto a sospendere l’esercizio della “professione” ad un parroco la cui condotta morale era stata dubbia, ma Principe abilmente fa notare che la chiesa sospendendo l’esercizio della professione di fede non prende provvedimenti verso questi individui, consegnandoli alla giustizia. L’assessore Gatto mette in evidenza come l’estensione dei diritti non comprometta nessuno ed evidenzia l’inefficacia piuttosto delle politiche a favore della famiglia.
Storace sostiene invece che la reversibilità della pensione ad esempio è un costo ma prontamente qualcuno dalla platea fa notare che, se è vero che i gay rappresentano una lobby dall’elevato potere d’acquisto allo stesso tempo, essendo sottoposti ad un regime impositivo, contribuiscono a pieno titolo all’economia del paese, e provocatoriamente viene richiesto semmai un beneficio fiscale. La platea mette in luce che il sistema delle fonti dell’ordinamento giuridico italiano non riconosce al diritto ecclesiastico alcuna valenza proprio in funzione del principio di laicità dello stato, quanto alla raccomandata tanto decantata e da coloro i quali sono a favore dei dico, e da quelli contrari, viene posto in evidenza come la dichiarazione disgiunta sia stata fortemente voluta dalla forze di maggioranza per disconoscere qualunque tipo di ritualità dell’unione. E’ stato altresì posto in evidenza la risoluzione comune del parlamento europeo che invita politici ed esponenti del mondo ecclesiastico a non fomentare l’omofobia in Italia, alla luce delle ben note affermazioni non certo pro gay che l’onorevole ha elargito in più occasioni.
Alla fine del forum di discussione, un folto gruppo di rappresentanti dell’Eos è invitato dall’assessore Wanda Ferro ad un aperitivo proprio nella piazza antistante al palazzo della provincia e con enorme meraviglia dei più l’assessore si è impegnato a porre in essere una campagna di sensibilizzazione rispetto al riconoscimento della dignità umana della persona omosessuale, avvalorando la tesi di coloro che distaccandosi dalle colorazioni partitiche sono invece vicini alle peculiarità dei singoli. Il momento informale, alla presenza dell’assessore Gatto, è stato un momento di confronto costruttivo e propositivo, di crescita personale e di definizione di obiettivi comuni da realizzare nel medio periodo anche a Catanzaro, con la speranza che a breve possa nascere anche nel capoluogo un comitato provinciale che si faccia promotore della diffusione della cultura della diversità.
All'uopo Roberto Principe ha dimostrato la capacità di cogliere le opportunità offerte dal territorio trasformando anche posizioni più estreme in posizioni di tolleranza e rispetto. Un grazie personale all’impegno del presidente a nome di tutta l’associazione.