Il Partito Democratico a Bologna sta dando prova che una sintesi politica laica è doverosa e possibile, speriamo non sia caso isolato.
Emiliano Zaino, presidente di Arcigay ‘Il Cassero’ è soddisfatto dell’odg espresso in Consiglio comunale: “Il Cassero esprime la propria soddisfazione per il risultato della votazione attraverso la quale il consiglio comunale ha equiparato le coppie omosessuali a tutte le altre declinazioni di famiglia nell'erogazione di servizi di sostegno.
Nell'esprimere il proprio plauso ai consiglieri Lo Giudice e Supriani, autori di una faticosa mediazione che ha portato a un successo non scontato, occorre comunque prendere atto degli spiacevoli picchi omofobi che hanno caratterizzato il contributo al dibattito delle forze di opposizione.
Auspichiamo che questo tipo di mediazione operata in seno alla maggioranza bolognese, che ha dunque quale fulcro e luogo privilegiato la sintesi laica operata tra le correnti del Partito Democratico, sia valido esempio rispetto all’ormai prossimo confronto regionale sugli stessi temi”.
Da "La Repubblica" del 15.01.08
Il Comune si addentra nel sentiero minato della famiglia, dà la benedizione alle coppie di fatto e in consiglio scoppia la guerriglia tra gli opposti schieramenti. Un altro capitolo sulla laicità che può diventare terreno di scontro anche fuori da Palazzo D´Accursio visti i già precari rapporti tra Curia e Comune già segnati dal caso-moschea.
In aula infatti passa (con 21 «sì», 11 voti contrari del centrodestra e sette astensioni, provenienti dalla sinistra in consiglio e, a sorpresa, dall´ex An Patrizio Gattuso) l´ordine del giorno dell’ex diellino Paolo Natali sulle politiche famigliari. Al termine di una lunga mediazione nella maggioranza il testo messo a punto da Natali sancisce che il Comune «valorizza e sostiene – come si legge nel dispositivo – la scelta matrimoniale, quella genitoriale e quella fondata su progetti di coppia». Una formula che, in sostanza, suona come un´equiparazione della famiglia «tradizionale» a quella di fatto.
Da qui le polemiche. E soprattutto, viene lasciato aperto uno spazio anche alle coppie omosessuali. Tanto basta all’opposizione per inscenare una singolare protesta: il vicepresidente del consiglio, il forzista Paolo Foschini – vicino a Cielle – fa mettere ai voti (invano, per il blocco contrario del centrosinistra) la versione originale dell’ordine del giorno Natali, che conteneva una preferenza molto più marcata per la famiglia tradizionale rispetto al documento definitivo (si parlava di punteggi privilegiati per le giovani coppie sposate nell’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica).
Una conferma – secondo l´opposizione – che il cattolico Natali ha dovuto cedere alla componente diessina della maggioranza. D´altro canto, però, a dispetto della previsione di una nuova rimodulazione dei parametri Isee (il redditometro) e di ulteriori sgravi dell´Ici per le famiglie, l´ordine del giorno è ancora troppo «timido» per la sinistra radicale, che decide di astenersi. Una via morbida che prefigura quell’appoggio esterno teorizzato da Rifondazione proprio alla verifica di ieri.
E sulla auspicata introduzione della family card (una sorta di bonus finanziario e fiscale per le famiglie con tre minori a carico ed al di sotto di un certo reddito) che gli schieramenti si danno battaglia. Durissimo l´intervento di Foschini, che punta il dito contro le rivendicazioni, poi accolte nell’odg, del presidente onorario Arcigay ed esponente Pd, Sergio Lo Giudice. Secondo alcuni il regista della correzione pro coppie di fatto del documento. Un vero e proprio «blitz», secondo il forzista, che dice senza mezzi termini: «Un ordine dl giorno sulla famiglia il cui massimo esponente è Lo Giudice è come dare a Dracula la gestione dell´Avis». Un’allusione contro la quale la maggioranza fa quadrato.
Pronta la replica del capogruppo Pd in consiglio comunale, Claudio Merighi: «Riproporre, come ha fatto il centrodestra, l´ordine del giorno originale, è solo provocazione politica, un pessimo servizio all’attività consiliare». Alla fine perde la pazienza anche Paolo Natali che si è impegnato a fondo per uscire con un testo condiviso da tutto il centrosinistra. Si dice «amareggiato» e «deluso» dalla piega che ha preso il dibattito. Poi, sbotta: «Non veniamo a menarcela: parliamo di famiglia anagrafica». E la famigerata family card «riguarda lo 0,001 delle coppie omosessuali».