Aggredito conduttore di Radio DeeGay

  

Il COMUNICATO DI DEEGAY.IT

La notte del 24 maggio – intorno alle 2 – , il nostro conduttore Christian Floris, che aveva appena terminato la trasmissione in diretta del venerdì sera sulla nostra emittente e su un circuito di altre radio e televisioni, è stato aggredito sotto casa da due giovani sconosciuti che dopo avergli sbattuto con forza la testa contro un muro gli hanno intimato di smetterla con trasmissioni che parlano di tematiche legate all’omosessualità.

Christian è stato portato nella notte al pronto soccorso dove è stato giudicato guaribile in 7 giorni. Nella giornata di oggi Christian è stato assistito da Imma Battaglia e da Marco Belfiore di Dì Gay Project ed e stata esposta una denuncia dettegliata dei fatti alla polizia che ha subito garantito di cominciare le indagini per isolare coloro che hanno compiuto questo ignobile atto. Era stato anche deciso di fare silenzio, per il momento, sull’accaduto per facilitare le operazioni delle indagini ma la notizia e sfuggita sulle agenzie nel tardo pomeriggio.

L’ARTICOLO DI CORRIERE.IT


Aggredito un conduttore di DeeGay.it

Due persone gli hanno sbattuto la testa contro il muro minacciandolo. La vittima: «Gli stessi del Pigneto»

ROMA – Christian Floris, 24 anni, conduttore di punta del portale DeeGay.it, è stato aggredito la notte tra venerdì a sabato a Roma mentre rincasava. Due persone gli hanno sbattuto la testa contro il muro minacciandolo perché si occupa di tematiche legate al mondo dell’omosessualità e gli hanno intimato di smetterla. Il ragazzo, che è stato portato all’ospedale dove è stato giudicato guaribile in sette giorni, ha sporto denuncia contro ignoti. DeeGay.it è un portale che co-produce una trasmissione con Radio Città Futura, Eco tv e Nessuno tv.

«GLI STESSI DEL PIGNETO» – «Desidero confermare che in merito all’aggressione che ho subito la notte scorsa, noto delle correlazioni con quello che è accaduto al Pigneto a Roma. Credo che sia la stessa corrente di persone, che oltre ad aver aggredito me e di infondere terrore nel mondo omosessuale, si sia ora concentrato sugli extracomunitari». Lo afferma il conduttore di punta del portale DeeGay.it, aggredito la scorsa notte. «La mia convinzione – aggiunge – proprio guardando le immagini televisive e ascoltando le dichiarazioni rilasciate sul posto da testimoni, è che gli aggressori appartengano alla stessa matrice».

CLIMA DI ODIO – L’aggressione ai danni di Christian Floris «è un’ulteriore conferma del preoccupante clima di odio contro gli omosessuali». L’Arcigay di Roma chiederà al governo di intervenire immediatamente, «visto che gli aggressori hanno esplicitamente chiesto mentre picchiavano Floris che la smettesse con le trasmissioni gay». In questo Paese, secondo il presidente dell’Arcigay, Fabrizio Marrazzo «è necessario che si approvino immediatamente misure a tutela delle persone omosessuali, ed è necessario anche che il sindaco Gianni Alemanno convochi al più presto il comitato per la sicurezza della città». Negli ultimi giorni, fa notare Marrazzo, «i casi di aggressione e di violenza denunciati ai nostri telefoni sono aumentati, questo significa che, come avevamo già detto più volte, in questo Paese i cittadini gay e le cittadine lesbiche non sono più tutelati».

CARFAGNA – «Quello che è accaduto a Christian è gravissimo, la mia condanna è ferma, l’orientamento sessuale non può determinare discriminazione e violenza» ha commentato il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna, in diretta con Radio Città Futura dove lo stesso Floris trasmette ogni domenica, un appuntamento che non ha voluto mancare nemmeno all’indomani dell’aggressione. «Spero che le forze dell’ordine e la magistratura facciano presto nell’individuazione delle responsabilità e siano severissime nella condanna – ha aggiunto Carfagna che ha poi invitato Christian nella sede del ministero per testimoniargli personalmente la sua vicinanza e solidarietà -. Io mi batterò in prima fila per difendere chi è discriminato, quando c’è vera discriminazione». Carfagna ha poi ribadito di non voler concedere il patrocinio al Gay Pride, «una manifestazione – ha detto – che dà una visione caricaturale di un mondo che invece va affrontato con grande serietà e che va rispettato». «Mi recherò da lei molto volentieri per illustrarle e confrontarmi sulle problematiche che colpiscono i giovani omosessuali» ha risposto Floris, ringraziando il ministro per la sua solidarietà.

MARRAZZO – «Ferma condanna» è stata espressa anche dal presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo. «L’ondata di intolleranza e omofobia che stiamo registrando in questi giorni – ha detto – assume, nel caso specifico, anche i connotati di un tentativo di limitare la libertà di espressione di un operatore delle comunicazione. Lo sforzo di tutti, istituzioni in primis deve concentrarsi sul ripristino tempestivo delle migliori condizioni del vivere civile, perseguendo secondo la legge i responsabili di simili gesti».


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