In Italia sono tutti maschi

  

Quando i fumetti smisero di raccontare di paperi e spinaci


La graphic novel “In Italia sono tutti maschi” racconta un importante pezzo di storia omosessuale italiana
di Massimiliano Urgenti

Da qualche tempo le graphic novel riscuotono sempre piú attenzione da parte, non solo dei giornali, ma anche dal cinema e dalla letteratura: PERSEPOLIS di Marjane Satrapi, o l’ultimo VALZER CON BASHIR di Ari Folman hanno raccontato casi di cronaca, guerre o estreme vicende personali.

Non tutti sanno però che proprio un libro a fumetti, MAUS di Spiegelman vinse nel 1992 il Premio Pulitzer, con lo straziante racconto dell’Olocausto tradotto in una caccia tra gatti e topi; oppure che PALESTINA di Joe Sacco vinse nel 1996 l’ambitissimo American Book Award, come se il mondo della letteratura accademica si accorgesse di aver sottovalutato il fumetto fino ad allora.


La tradizione italiana vanta disegnatori e illustratori celebri e attenti ma si potrebbe dire che per la prima volta in Italia l’omosessualità viene trattata in una graphic novel dall’impegno storico così importante.


IN ITALIA SONO TUTTI MASCHI è scritto da Luca de Santis (Premio Massimo Troisi 2008) e disegnato da Sara Colaone (Lupin III, Pranzo di Famiglia), edito per la Kappa Edizioni che negli ultimi anni ci ha abituati ad una lunga serie di fumetti a tematica glbt.

Antonio ha ventisei anni quando viene arrestato e mandato al confino alle Isole Tremiti. E’ il 1939 e il furore omofobo dell’Italia fascista stringe nella sua morsa quasi trecento giovani, “femminielli”, “arrusi”, “buchi”, ufficialmente come nemici della Patria. Le leggi razziali dell’Italia fascista non menzionavano provvedimenti contro gli omosessuali: non ce n’era bisogno, disse Mussolini, poiché in Italia gli uomini non potevano essere che maschi, attivi e virili. La realtà fu ben altra.

Cinquant’anni dopo, il giovane documentarista Rocco si mette sulle tracce di Antonio per riportare alla luce quella storia dimenticata ma dovrà fare i conti con tutto il dolore che i ricordi possono provocare. 
Sperduti fra i monti del Molise nel tentativo di raggiungere San Domino Tremiti per effettuare le riprese di un documentario, i due personaggi si scontrano su temi quali la memoria, il tempo, il valore e l’importanza della testimonianza, perché – come arriveranno a comprendere – solo attraverso di essa ci si può affrancare dal ruolo di vittima.

Nelle 170 pagine di romanzo inchiostrate e colorate in un giallo che ricorda tanto il sole implacabile delle isole, quanto una foto che scolorisce, i due binari narrativi seguono un viaggio nel tempo, nella memoria, nella psicologia e nelle emozioni che non potrà lasciare indifferenti.

La prefazione è stata affidata alla coppia di giornalisti Goretti e Giartosio già autori del libro LA CITTA E L’ISOLA saggio proprio sul confino dei catanesi alle isole Tremiti, perchè “l’urgenza di raccontare prende forma in diverse persone contemporaneamente: un po’ per coincidenza, un po’ per necessità”. 
Quella del confino degli omosessuali è una storia sconosciuta ai piú e che fino ad ora nessuno aveva mai trattato o evidenziato.


Quello che colpisce profondamente durante la lettura del romanzo è la presa di coscienza che pian piano si ha nel riconoscere come vere le storie raccontate: nessuna vicenda, lettera o supplica è stata modificata o riscritta e il racconto segue la ricostruzione delle giornate degli esuli in quella che era la piú dura prigione a cielo aperto di quegli anni. 
Le vicende di Ninella, Mimì, i cugini Paternò, Rocco, Nico, il brigadiere Vincenzo e tutto il coro di esiliati omosessuali prendendono infine sostanza e veridicità nell’intervista in appendice, da cui la storia è tratta; come se nel torpore del racconto ci si svegliasse bruscamente alla fine, per accorgersi che ricordare è assolutamente necessario e libri come questo sono indispensabili per farlo.

***

Presentazione su arcigay.it del 24.06.08

In Italia sono tutti maschi
Il confino degli omosessuali italiani durante il fascismo

In Italia sono tutti maschi è l’ultima attesa graphic novel di Luca de Santis e Sara Colaone in uscita per Kappa Edizioni, che nei giorni del Pride nazionale di Bologna ci propone un viaggio nella memoria, attraverso fascismo, ipocrisia, amicizia e scandali dimenticati.

Le leggi razziali dell’Italia fascista non menzionavano provvedimenti contro gli omosessuali: non ce n’era bisogno, disse Mussolini, poiché in Italia gli uomini non potevano essere che maschi, attivi e virili.

La realtà fu ben altra. Dal 1938 al 1943 molti omosessuali italiani furono mandati al confino nelle isole. Quasi trecento giovani "femminielli", "arrusi", "buchi" furono così sradicati dalla propria vita, bollati ufficialmente come nemici della Patria.

Cinquant’anni dopo, il documentarista Rocco si mette sulle tracce dell’ex confinato Antonio, per riportare alla luce quella storia dimenticata, ma si trova a fare i conti con tutto il dolore che i ricordi possono provocare.

Luca de Santis è nato nel 1978 a Campobasso. È sceneggiatore, autore teatrale e radiofonico. Ha collaborato con Comedy Central, Mtv Italia, Endemol e in teatro è coautore dell’avanspettacolo Burlesque! con i cui testi ha vinto il Premio Massimo Troisi 2008.

Sara Colaone è nata nel 1970 a Pordenone. Ha pubblicato i suoi fumetti per Kappa Edizioni, Coconino Press, Vivacomix e Stripburger. Come illustratrice ha collaborato con Internazionale, PuntoIt, Associazione Hamelin, Cooperativa Giannino Stoppani, Zanichelli e Pearson-PBM. Insegna Fumetto e Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Presentazione nazionale del libro e incontro con gli autori
martedì 24 giugno, ore 18.00
Libreria Melbookstore
Via Rizzoli, Bologna

Kappa Edizioni
www.kappaedizioni.it


  •