Condannato aggressore dei ragazzi gay davanti al Cassero

  

Arcigay e lo staff legale di Enzo e Luca, i due ragazzi aggrediti nel settembre 2006 davanti alla sede del Cassero, Arcigay di Bologna, sono lieti di comunicare che ieri è arrivata la condanna per uno degli aggressori identificati.

L’aggressore è stato condannato dal Tribunale Monocratico di Bologna a 10 mesi di reclusione, oltre al pagamento dei danni fisici e morali delle due vittime e delle spese processuali e legali.

Luca e Enzo erano stati aggrediti nella notte del 7 settembre di due anni fa da un branco di giovani, mentre si recavano ad una serata organizzata dal comitato Arcigay bolognese, proprio a pochi passi dalla sede di via Don Minzoni, nel centro di Bologna. Erano stati prima insultati dall’auto con epiteti come “finocchi di merda” e poi colpiti con sassi e colpi di spranga. Uno dei due era finito in ospedale col naso rotto.

È soddisfatta Cathy La Torre, uno dei legali dei giovani aggrediti: “Il giudice ha riconosciuto per intero quanto richiesto dal Pubblico Ministero, considerando anche l’aggravante del movente di stampo omofobico”.

Emiliano Zaino, presidente dello storico comitato Arcigay ‘Il Cassero’, sottolinea, anche in virtù della risoluzione anti-omofobia approvata dalla Regione Emilia-Romagna, il colpevole vuoto normativo nazionale sul tema: “Due sono i fatti che oggi dovrebbero far riflettere il legislatore: ancora una volta una sentenza riconosce l’aggravante dell’omofobia in un fatto di aggressione e  sempre a seguito di una aggressione a sfondo omofobico – la recente aggressione svoltasi nei pressi del Colosseo – la regione Emilia Romagna ha approvato una risoluzione contro l’omofobia.  Due importanti attori istituzionali hanno compiuto azioni che evidenziano una lacuna e incoraggiano una azione del parlamento e del governo tesi a colmarla”.

“Questi casi sono sempre più diffusi in Italia, come dimostrano le testimonianze raccolte quotidianamente dai nostri comitati in questi mesi” – aggiunge il presidente nazionale Arcigay  Aurelio Mancuso – “I tribunali sono costretti ad intervenire senza il supporto di una normativa nazionale che tuteli le persone LGBT.

È proprio di oggi la notizia che dalla prossima settimana inizierà in Commissione Giustizia della Camera dei Deputati l’iter della proposta di legge sul reato di omofobia. Il fatto che la prima firmataria Paola Concia, unica parlamentare omosessuale dichiarata, sia stata incaricata, nonostante sia dell’opposizione, ad esserne la relatrice è un buon segnale, indice di  una positiva attenzione da parte della presidente della Commissione, Giulia Bongiorno. Alla commissione tocca ora il compito di tentare di far approvare al più presto l’estensione della Legge Mancino sui reati d’odio anche per motivi basati su orientamento sessuale e identità di genere.”


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