La nostra solidarietà resta ai familiari delle vittime

  

Il 10 ottobre 2008 Francesca Mambro, mai pentita e sempre fiera del suo passato, è tornata in libertà. Arcigay Il Cassero di Bologna prende atto della decisione presa da quel tribunale secondo le norme vigenti.

"Con sdegno e imbarazzo, però, prendiamo distanza dalla solidarietà espressa da Imma Battaglia” – fanno sapere da Il Cassero, storico circolo Arcigay di Bologna – “La nostra al contrario, continuiamo a darla a tutti i familiari delle persone uccise dalla follia di questi personaggi.

Imma Battaglia crede che la solidarietà sia semplicemente una merce di scambio, e non un’adesione a valori, posizioni politiche, azioni. A Mambro e Fioravanti lo stato di diritto concede  la possibilità di esprimere la propria solidarietà a questo o a quell’evento, ammesso e non concesso che il fatto costituisca notizia per qualcuno. E in quest’ottica si prende atto dell’adesione dei due signori agli intenti del World Pride del 2000.

Ma l’automatismo con cui Imma Battaglia restituisce la "cortesia" di quella solidarietà è quanto di più sgradevole e strisciante si sia visto ultimamente nel dibattito politico. Un tentativo di visibilità misero e mediocre, irrispettoso nei confronti delle verità che costituiscono la storia del nostro passato.

Solidarietà a che cosa? Alle stragi di cui parlano le sentenze a loro carico? Alla crudeltà con cui Mambro e Fioravanti hanno ucciso, ucciso e ucciso ancora, confessando poi, in alcuni casi, mai mostrando pentimento e meritando perciò le pene previste dal nostro diritto? Può Imma capire, da Roma, cosa prova Bologna ad ascoltare l’annuncio di libertà dei colpevoli della strage del 2 agosto? Immagina Imma quanti morti e feriti portino alla definizione di un fatto come "strage"?

E in particolare, ricordiamo a Imma, la lista delle condanne che con grado ultimo e definitivo di giudizio Francesca Mambro ha sulla sua testa:

– Ergastolo per l’omicidio di Franco Evangelista (28 maggio 1980)
– Ergastolo per essere mandante dell’omicidio di Mario Amato (23 giugno 1980)
– Ergastolo per la strage alla stazione di Bologna (2 agosto 1980) (85 morti, 200 feriti)
– Ergastolo per l’omicidio di Francesco Mangiameli (9 settembre 1980)
– Ergastolo per l’omicidio di Enea Codotto e Luigi Maronese (5 febbraio 1981)
– Ergastolo per l’omicidio di Giuseppe De Luca (31 luglio 1981)
– Ergastolo per l’omicidio di Marco Pizzari (30 settembre 1981)
– Ergastolo per l’omicidio di Francesco Straullu e Ciriaco Di Roma (21 ottobre 1981)
– Ergastolo per l’omicidio di Alessandro Caravillani (5 marzo 1982)
– Condanna per complessivi 84 anni e 8 mesi di reclusione per altri reati quali: furto e rapina (una ventina in tutto), detenzione illegale di armi,violazione di domicilio, sequestro di persona, ricettazione, falso, associazione sovversiva, violenza privata, resistenza e oltraggio, attentato per finalità terroristiche, occultamento di atti, danneggiamento, contraffazione impronte.


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