In occasione della Giornata mondiale di lotta all’Aids, mentre in tutta Italia e in gran parte del mondo si organizzavano eventi di commemorazione e di celebrazione, il Circolo Arcigay Arcilesbica Omphalos di Perugia, insieme a Umbria Incoming Service, ha organizzato una conferenza pubblica a Perugia presso Palazzo Cesaroni col fine di fare il punto della situazione, con sguardo clinico-scientifico ma anche umano e sociale, sulla diffusione e il controllo dell’Aids.
Fra i relatori oltre al Dott. Claudio Sfara – dirigente medico infettivologo – e al Dott. Raimondo Cerquiglini – responsabile delle Farmacie comunali – molti interventi dal taglio sociale.
Secondo Titina Ciccone, responsabile della associazione “Spazio Bianco” che lavora in Umbria con le persone sieropositive, dal punto di vista della consapevolezza sociale c’è ancora molto da fare. Spazio Bianco entra per questo nelle scuole superiori, incontra i ragazzi e forma fra di loro alcuni “educatori alla pari”, ovvero ragazzi stessi che trasmettono ai propri compagni nozioni sulla prevenzione e contro lo stigma sociale delle persone sieropositive.
“Il fatto che questo livello di educazione – ha spiegato Titina Ciccone – parta da un gruppo di ragazzi opportunamente formati e arrivi a ragazzi come loro permette di scavalcare tutte le diffidenze della comunicazione verticale. I ragazzi diffiderebbero degli adulti ma si fidano dei ragazzi, e tutto funziona meglio e più velocemente”.
Anche il Dott. Raffaele Lelleri di Arcigay ha sottolineato molto l’importanza della comunicazione. “Molte delle campagne nazionali viste fino ad oggi – ha spiegato – hanno usato slogan fuorvianti e anche controproducenti. ‘Se lo conosci lo eviti’ e ‘AIDS: Avete Idea Della Sofferenza?’ inducono una reazione di chiusura, di allontanamento di emarginazione”.
Ma è grave, secondo il Dott. Lelleri, anche il fatto che molte altre campagne, promosse dalle più diverse istituzioni e associazioni abbiano usato e usino degli eufemismi per indicare i comportamenti a rischio. Chi legge non capisce e inconsapevolmente può esporsi a rischi anche fatali.
Molto attenta la platea che, dopo un convegno durato tre ore, ha sommerso i relatori di domande. Ne è emerso che l’Aids è una malattia con cui si può coabitare: chi si infetta può contare su una aspettativa di vita lunga anche diversi decenni. Ma tocca imparare a convivere con farmaci quotidiani, visite ospedaliere trimestrali, effetti secondari legati alla epatotossicità delle terapie e magari anche bisognerà aspettarsi una lipodistrofia che renderebbe il corpo deforme.
Presente a fine congresso l’Assessore Tiziana Capaldini che ha espresso la sua solidarietà e ha impegnato il suo assessorato a sostenere azioni che lei ha definito “forti” a sostegno della prevenzione.
Il Circolo Arcigay Arcilesbica Omphalos di Perugia ha salutato con sollievo la promessa dell’assessore e oggi informa di intendere prendere contatti con il mondo dell’associazionismo locale, del volontariato, e con quanti possano portare il proprio contributo all’identificazione di una azione tesa alla prevenzione che sia “forte” come vorrebbe Tiziana Capaldini.
Il Circolo Arcigay Arcilesbica Omphalos di Perugia e Umbria Incoming Service, nella Giornata mondiale di lotta all’Aids ringraziano la Regione Umbria, il Comune di Perugia, l’Usl n.2 dell’Umbria, Afas, Spazio Bianco e l’Apm che hanno voluto sostenere la realizzazione di questo convegno col quale, si ritiene, si è fatta un poco più di luce sull’Hiv e sull’Aids.