Intensa l’attività del consultorio Arcigay Omphalos

  

“Nel nostro consultorio operano uno psichiatra, uno psicologo e un assistente sociale. Le richieste di aiuto sono molto frequenti e arrivano da persone che faticano ad accettare la propria omosessualità oppure che non riescono a stabilire buoni rapporti con le famiglie“.

A parlare è Patrizia Stefani, presidente del circolo federativo Arcigay ArciLesbica Omphalos di Perugia. Stefani racconta come in passato il consultorio si sia occupato di vicende anche delicatissime, come ad esempio le discriminazioni sul lavoro.

“Per due volte – dice – ci siamo trovati davanti a omosessuali letteralmente mobbizzati. Insultati pesantemente e addirittura trasferiti o demansionati. Purtroppo non hanno avuto il coraggio di andare fino in fondo, ma come biasimarli? Non è facile reagire“.

Stefani racconta come ancora il timore di “essere visti“ sia forte tra gli umbri. “Basti pensare – dice – che gli iscritti all’Arcigay di Perugia sono 800, mentre altri 1400 nostri corregionali sottoscrivono la tessera in sezioni di province limitrofe e frequentano locali di altre città pur di non dare nell’occhio. Ma c’è anche chi vive l’omosessualità nel ristretto giro delle amicizie o addirittura di nascosto“.

Complessivamente sono comunque sicuramente più di 10mila – secondo l’associazione – gli appartenenti al mondo glbt in provincia di Perugia. Più complessa una stima nel Ternano, dove l’Arcigay non opera, ma in cui si ripromette di avviare iniziative. Gli ottocento tesserati della sezione di Perugia provengono dunque da tutta la regione, ma il 30 per cento è rappresentato da studenti fuori sede.

Numerose le iniziative organizzate nella sede di via della Pallotta 42. Non soltanto attività ludica, ma anche politica. La prima è demandata al Circolo Omphalos, la seconda al Comitato provinciale dell’Arcigay


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