Una serata interrotta bruscamente da un´aggressione alle spalle. Una coltellata al polmone, il ricovero in ospedale, l´operazione d´urgenza.
Poi, la convalescenza a casa, in un paese delle Marche, lontano dalla grande città, dal luogo dell´aggressione, dai riflettori.
A un mese e mezzo dalla violenza subita il 22 agosto 2009, Dino si mostra in pubblico e fa vedere le proprie ferite "fisiche e psicologiche". E confessa: "sono traumatizzato, la notte non riesco più a dormire. Ho incubi costanti, non riesco a tornare alla vita di prima".
Dino mostra la propria cicatrice sull´addome, segno dell´operazione. "Avrò cicatrici a vita – dice – questa è quella fisica". Poi certo ci sono ferite interiori.
"Ho scelto di tornare a mostrami – confessa – per essere un testimone, e per convincere tutti i ragazzi e le ragazze vittime di omofobia a denunciare gli episodi di violenza a loro danno".
"Purtoppo solo una minoranza denucia violenze e discriminazioni", afferma Arcigay Roma. Questo perché "si ha paura delle conseguenze", dice Dino che ammette come a volte si rinuncia a denunciare per evitare di fare coming out: "prima dell´aggressione – dice Dino – molti sapevano che ero gay, ora lo sanno tutti".
Poi Dino ha ricordato quella notte del 22 agosto. "Ero seduto con il mio ragazzo di fronte ad un ambulante di panini – racconta – di tanto in tanto ci scambiavamo un bacio. Ad un certo punto abbiamo sentito un uomo gridare: vergognatevi!". "Ma di cosa dobbiamo vergognarci, non facevamo nulla di male", prosegue il ragazzo. Poi la coltellata e il risveglio in ospedale. "Non mi ricordo più nulla di cosa è successo.
Intanto, il 15 dicembre è in programma il processo contro Svastichella, l´aggressore. "Abbiamo chiesto 300mila euro di risarcimento per danni morali e fisici – ha detto il responsabile legale di Arcigay Roma e avvocato di Dino, Daniele Stoppello – ma anche se l´importo sarà riconosciuto, resterà lettera morta se l´aggressore è nullatenente".
UN FONDO PER LE VITTIME DELLA VIOLENZA OMOFOBA
All´indomani dell´aggressione di una coppia di ragazzi gay, avvenuta lo scorso 22 agosto, Arcigay Roma lancia la proposta di "istituire un fondo nazionale per le vittime di omofobia. Chi ha subito violenza – secondo l´associazione – si ritrova in condizioni di non poter lavorare e in difficoltà economica, come è successo a Dino". Il fondo che propone Arcigay Roma, "potrebbe essere integrato dagli enti locali come avviene in altre regioni d´Italia per le donne vittime di violenza".