L’esperienza m’insegna che sulla sessualità al femminile si sa poco e s’immagina tanto, ma non sempre in maniera corretta.
Per primo viene lo stereotipo, sfortunatamente ancora molto comune, che tra due donne che fanno sesso manca il carattere principale del sesso: il pene, l’uomo, la penetrazione. Questo concetto si mostra e si declina in mille maniere più o meno evidenti, ma posso assicurare che è uno dei motivi principali per cui la sessualità lesbica viene vista carica di coccole, carezze, sospiri mentre viene svuotata di sesso, passione, fuoco, follia.
E, con l’ulteriore deficit della penetrazione, non ci siano nel sesso tra donne neanche delle malattie che sessualmente possano trasmettersi!
Il secondo punto in cui la sessualità lesbica è colpita è la vagina. Già per la natura interna degli organi genitali femminili e per la conformazione fisica che tende a proteggerli, a dispetto di quelli maschili, esterni e esternati con forza, la cultura non aiuta le ragazze e le donne a conoscersi, a esplorarsi, a capire cosa è piacere, cosa dà piacere e come agire su di sè per ottenerlo e per aumentarlo.
Da questa scarsa educazione alla propria intimità è facile comprendere che ci siano dubbi su cosa ci possa essere di trasmissibile.
Infine si avverte una concezione di fondo che vede i rapporti lesbici come stabili e raramente occasionali e qui si apre tutta una digressione sulla fiducia tra le persone, sulla comunicazione, sulla consapevolezza dei gesti, delle azioni e delle parole.
Ho sentito molte ragazze chiedersi cosa è a rischio nei rapporti che intrattengono, come muoversi e come relazionarsi con l’altra persona (o le altre persone) in gioco visto che iniziare una nottata di sesso selvaggio con la frase: "scusate ragazze, qualcuna di voi ha la candida? no, giusto per sapere…" non sembra essere una buona pratica.
Vi proponiamo quindi
un pratico vademecum che presenta alcuni punti da tenere sempre in mente.
Iniziamo dai liquidi, i quali sono uno dei mezzi principali per la trasmissione di batteri e virus, gli artefici delle malattie sessualmente trasmissibili…
Nelle pratiche di stimolazione clitoridea e penetrazione è bene evitare il contatto delle zone genitali e lo scambio dei liquidi vaginali stessi ovvero se usi la tua mano destra per toccarmi e/o penetrarmi poi è bene che non la usi su di te… semplice, no?
Se si aggiunge l’utilizzo di sex toys, vibratori, dildi, penne, o quello che volete, fate attenzione perché vanno coperti con il preservativo e soprattutto, se c’è il desiderio di scambiare tali oggetti con la partner (usuale o occasionale che sia), il preservativo va cambiato da rapporto a rapporto vale sempre la regola dell’usa e getta con questi simpatici amici che ricoprono.
Una voce particolare va data al sesso con mestruazioni. Se vi va di farlo e la persona con cui siete è d’accordo, ricordatevi che valgono tutte le regole sopra citate e valgono ancora di più: se i liquidi vaginali possono essere portatori di batteri e virus provate ad immaginare che effetto possa fare il liquido mestruale… e mi raccomando: no al sesso orale durante le mestruazioni…
E qui entriamo nell’ambito del sesso orale-vaginale dove il rischio di contatto tra i liquidi vaginali e il cavo orale c’è e per questo sarebbe bene avere dell’attenzione e utilizzare delle barriere come il dental dam o un preservativo tagliato e aperto.
So bene che questo è uno dei rapporti più praticati e uno dei più sottostimati dal punto di vista del rischio. C’è da aggiungere che in questo tipo di rapporto la pericolosità è giocata anche dal contatto tra bocca e vagina per quel che riguarda herpes o simili più che nello scambio di liquidi.
Nelle pratiche oro-anali i rischi sono gli stessi con l’aggiunta di batteri aggiuntivi, visto cosa passa da quelle parti. Anche in questo caso, dental dam o preservativi aperti possono essere di grande aiuto.
È chiaro che nella penetrazione anale le buone pratiche sopracitate sono da mettere in campo senza remore: utilizzate il preservativo, sulle dita o sugli oggetti che preferite, e tanto lubrificante a base d’acqua, ricordandosi di non andare a toccare la zona genitale con la stessa mano o lo stesso oggetto senza aver cambiato preservativo!
A leggere queste regole, lo so, viene male, ma la consapevolezza dei propri comportamenti è la base necessaria per vivere bene i propri desideri sessuali.
Vorrei aggiungere qui in fondo una qualche riflessione molto semplice.
Punto uno, l’igiene personale: lavarsi le mani, lavarsi le zone genitali prima e dopo i rapporti è un buon modo per sentirsi bene con se stesse e con le persone con cui si fa sesso.
Punto due, la sincerità: dire se qualcosa non ci piace, farlo capire, cercare quell’intimità che possa darci piacere senza superare i limiti che abbiamo è fondamentale, soprattutto se ci sono state di recente delle malattie determinate da batteri o virus (clamidia, candida, gonorrea) non si può dare per scontato lo stato sierologico della partner.
Punto tre, tenersi sotto controllo: fare dei test per HIV e altre MTS e visite ginecologiche periodiche. È sempre bene sapere come si sta e come si è, per essere sincere e oneste, con se stesse e con le proprie partner.
Infine una piccola parentesi sull’HIV: il virus dell’HIV è il responsabile dell’AIDS e nella comunità gay è molto conosciuto ed è stato combattuto negli anni in vari modi e con differenti campagne. Il rischio di contagio da HIV nei rapporti lesbici è basso, ma non per questo nullo.
Non si può mai abbassare la guardia ma bisogna essere consapevoli dei rischi che si corrono al fine di agire nei modi migliori. Che sia per un rapporto dalla durata infinita, per la cotta estiva o per la persona incontrata per caso ad una festa l’importante è stare bene per fare bene!
Valeria Roberti, coordinatrice Progetto Benessere Cassero – Arcigay Bologna
Foto Ramiro Castro Xiques