Mentre in tutta Italia imperversano violenze contro le persone omosessuali e campagne mediatiche contro la dignità delle persone transessuali, arrivano le considerazioni del cardinale messicano Javier Lozano Barragan, che sul sito www.pontifex.roma.it si scaglia oggi, prima contro la pillola del giorno dopo (in verità contro la RU486, ma i gerarchi cattolici fanno spesso confusione), e poi naturalmente contro gay e trans che non potranno mai entrare nel Regno dei Cieli.
Il presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari Pastorale per la salute, insiste poi nell’affermare che non si nasce omosessuali, che la causa del proprio orientamento sessuale la si deve cercare nell’educazione, in un mancato sviluppo dell’adolescenza. Si può anche esser incolpevoli, ma siccome gay e trans agiscono contro la dignità del corpo, certamente non andranno in paradiso, perché andare contro natura offende Dio.
Che sollievo cardinale! Fino a ieri pensavamo di dovervi ritrovare, una volta passati a miglior vita, nell’aldilà, ancora con i vostri proclami accusatori e le vostre ridicole teorie sulla sessualità e la dignità delle persone. Si è vero, le donne, gli e le omosessuali, le/gli trans consapevoli e liberi non entreranno mai nel vostro Regno dei Cieli, che è un luogo oscuro e ingiusto, cui può accedere solamente chi condivide le vostre farneticazioni e volontà di dominio sui corpi e sulle idee di milioni di persone libere e determinate a sconfiggere tutti i pregiudizi di cui siete millenari portatori.
Non importa se siamo credenti o atei, quello che conta è che tutte e tutti insieme siamo determinati a difendere la nostra dignità e i nostri diritti.
È evidente che la gerarchia cattolica, dopo un lungo e interessato silenzio sulla questione omosessuale e transessuale torna all’attacco; infatti, la dichiarazione di Barragan segue di un giorno quella di Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, che invita a non trattare i gay come tutti gli altri rispetto ai diritti riconosciuti alle coppie eterosessuali. Siamo alle solite, il Vaticano ha bisogno in questo momento di alzare la voce e come sempre i primi con cui prendersela sono i gay, le lesbiche, gli/le trans, le donne.
Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay