RAVENNA Due episodi «di omofobia e di transfobia» ai danni di altrettante studentesse. Sono quelli che secondo l’associazione Arcigay Frida Byron di Ravenna si sarebbero verificati nei mesi scorsi in una scuola superiore della città romagnola. Le vittime hanno segnalato i fatti all’associazione, punto di ascolto locale della Rete Antidiscriminazione Emilia-Romagna. Tania Moroni, presidente del comitato di Ravenna, in una nota ha sollecitato l’adozione in ogni scuola di un codice di comportamento anti-bullismo e anti-discriminazione «come già avviene nel Regno Unito da anni» con «l’anti-bullying policy», a garanzia «del benessere e del diritto allo studio di ognuno». Le polemiche in materia si erano innescate quando giovedì scorso un settimanale locale aveva pubblicato la vicenda di una diciassettenne lesbica la cui insegnante di religione aveva definito l’omosessualità «una reazione a un disturbo relazionale o a un’infanzia difficile». Il preside aveva invece parlato di domanda provocatoria della giovane, la quale all’inizio – aveva precisato – non si era iscritta a religione, poi però aveva voluto entrare nel corso. Prima di quest’episodio e sempre nella stessa scuola, una studentessa trans avrebbe detto di essere stata discriminata da un suo professore che continuava a chiamarla con il suo nome maschile.
A Ravenna segnalati casi di omofobia
Questo articolo è stato scritto il 19 luglio 2011.
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