La mozione promossa da Fabrizio Anzolini (Udc) e “passata” a maggioranza in consiglio comunale a Udine riscuote il consenso dell’Arcigay, ma suscita anche critiche. È Daniele Brosolo, presidente di Arcigay Nuovi Passi, a intervenire e a dire: «Registriamo con piacere l’apertura dell’Udc udinese nei confronti della lotta all’omofobia. Apprezziamo lo sforzo del consiglio nel sostenere a larga maggioranza, insieme al sindaco Honsell, la necessità di esortare Camera e Senato a introdurre nell’ordinamento giuridico un’aggravante per i reati commessi in ragione dell’orientamento sessuale. Posizioni ben distanti da quelle espresse dai partiti nazionali di maggioranza che, con l’approvazione in Parlamento delle pregiudiziali di costituzionalità, hanno affossato la legge contro l’omofobia. Molta strada è stata invece fatta nella nostra città da quando il “Bacio Gay” della campagna locale contro l’omofobia del 2010 scatenò aspre polemiche: ma crediamo che quei manifesti obbligarono la società in regione a interrogarsi sui temi dell’omofobia come mai in precedenza, portando a una maggiore attenzione su questi argomenti. È confortante notare come segnali incoraggianti giungano dal mondo politico locale, che riesce a superare le diffidenze, recuperando un rapporto civile e umano con le problematiche della società». Critico invece Gianfranco Leonarduzzi del Pdl, che individua nel documento «la profonda ipocrisia cui è connotata una parte politica che usa strumentalmente questioni intime e personali per condurre battaglie ideologiche». «Per quale motivo – si interroga Leonarduzzi – dovrebbe considerarsi un’aggravante offendere o picchiare un gay e non commettere comportamenti di tal fatta contro una donna o un disabile?».
Arcigay plaude alla mozione del consiglio
Questo articolo è stato scritto il 29 luglio 2011.
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