PROVOCAZIONE Così il movimento gay risponde alla richiesta del tour operator canadese di avere una guida omosex per il suo gruppo. Sotto, Alessandro Maggi presidente di Arcigay Siena
di FRANCO TINELLI «NOI GAY non ribaltiamo sugli eterosessuali le discriminazioni di cui siamo vittime». Alessandro Maggi, 28 anni, presidente del Movimento Pansessuale – Comitato promotore del circolo Arcigay’ di Siena nato tre anni fa, condanna senza appello la lettera di un gruppo di omosessuali canadesi che ha chiesto una guida turistica gay per visitare la nostra città. Quindi, richiesta irricevibile? «Se la questione sta nei termini riferiti, si tratta di una richiesta gravissima, che va contro i nostri principi di inclusione e di rispetto delle diversità. L’orientamento sessuale non c’entra con la professionalità delle guide e con la loro competenza. E’ lesivo della loro dignità. Qui siamo di fronte a una inaccettabile discriminazione nei confronti degli eterosessuali, un comportamento contrario alle lotte che portiamo avanti per il rispetto dei diritti di tutti, omosessuali ed eterosessuali. Voglio essere comprensivo e pensare che si sia trattato di un difetto di comunicazione». Che cosa si sente di dire al tour operator canadese che ha avanzato quella richiesta? «Gli consiglierei un’altra volta di chiedere eventualmente una guida gay friendly’, ovvero aperta nei confronti delle diversità. Questa è un’istanza politically correct’, rispettosa». La richiesta canadese invece ha il sapore dell’intolleranza. «Quella uscita potrebbe avere a che fare con l’immagine dell’Italia in un Paese più avanti del nostro sul versante del rispetto delle diversità. All’estero si sa che in Italia si sono verificati cruenti episodi di omofobia, che il parlamento ha affossato due volte una legge contro l’omofobia. Alla luce di questo, i gay canadesi, intimoriti da tutto questo, potrebbero aver peccato di un eccesso di autodifesa. Ma comunque la richiesta non è giustificabile. Non ci sono scusanti». Esclude la chiave di lettura secondo la quale a volte il mondo gay rischia di reagire ai pregiudizi e alle violenze subite con arroccamenti su posizioni a loro volta discriminatorie? «Lo escludo. Noi omosessuali ci battiamo sempre per i diritti in modo pacifico e rispettoso degli altri». Com’è Siena nei confronti degli omosessuali? «La città in realtà è un paesone, dove tutti si conoscono, dove c’è ancora molta ignoranza’ in merito a questi temi e dove resistono dei pregiudizi. E’ difficile quindi per i gay senesi dichiararsi, fare coming-out’, si teme la reazione degli altri. E’ positivo però l’atteggiamento della nuova amministrazione comunale. L’istituzione del registro delle coppie di fatto e l’approvazione della mozione contro l’omofobia sono segnali piccoli ma positivi». A Siena gli omosessuali che gravitano attorno al costituendo circolo Arcigay sono «circa 200» dice Maggi. Si ritrovano tutti i mercoledì. Il 30 settembre si terrà la prima grande festa del circolo in una discoteca.
«Una guida gay? Richiesta irricevibile Va contro le nostre battaglie d’inclusione»
Questo articolo è stato scritto il 10 settembre 2011.
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