Amedeo di Savoia. Arcigay scrive a Cota

  

Vista l’attività svolta in più di un anno dal Comitato Arcigay “Ottavio Mai” di Torino in collaborazione con Anlaids Piemonte, Lila Piemonte, Arcobaleno Aids, Associazione Radicale Certi Diritti, Gruppo Abele, Cordinamento Torino Pride LGBT, CTS Torino, Circolo GLBT Maurice, Gruppo Lambda, Sermig, Ufficio Pastorale Migranti.

Considerata l’istituzione di un apposito Comitato denominato “Che fine ha fatto il nuovo Amedeo Di Savoia?” al quale aderiscono le associazioni precedentemente citate

Si chiede la condivisione dell’attività svolta fin’ora al fine di avere un peso maggiore nelle future decisioni del Presidente della Regione Piemonte e dell’Assessore alla Sanità nel definire le future politiche a sostegno della prevenzione e della ricerca delle malattie sessualmente trasmissibili. Si chiede pertanto il sostegno politico istituzionale alle iniziative portate avanti dal Comitato già istituito e l’invio a nome di tutta l’Associazione attraverso votazione del Consiglio Nazionale della lettera a seguito, così come verrà fatto dalle altre Associazioni aventi un livello e un peso Nazionale.

La Lettera a Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte e a Paolo Monferrino, Assessore Sanità Regione Piemonte

Recentemente si è appreso che l’Assessore Regionale alla Salute del Piemonte dottor Paolo Monferino ha manifestato in commissione l’intenzione di spostare l’Amedeo di Savoia presso l’Hopital du Piemont a Settimo Torinese.
L’associazione Arcigay desidera sapere sulla base di quali valutazioni è stata scelta la struttura di Settimo. l’Hopital du Piemont nasce come RSA e pertanto è, a nostro parere, totalmente inadeguato a ospitare un centro per la cura delle malattie infettive.

La trasformazione della struttura per adeguarla alle nuove esigenze richiederebbe, infatti, un importante investimento che finora non si è voluto destinare alla riqualificazione dell’Amedeo di Savoia, nonostante siano ancora disponibili i 43 milioni di euro previsti dalla legge 135/1990. Tale disponibilità è stata attestata dalla risposta della Giunta Regionale all’interrogazione n. 601 “Nuovo ospedale Amedeo di Savoia” del consigliere Placido.
Inoltre, si domanda se l’intenzione dell’assessore è quella di spostare l’intero ospedale, compresi day hospital, ambulatori e laboratori analisi, o soltanto i reparti di degenza, accentuando così i disagi per gli utenti e il rischio di inefficienza del servizio.
Esprime infine la preoccupazione per il disagio e il disorientamento che si ingenera negli utenti seguiti presso l’Amedeo di Savoia.

Preoccupata dalla situazione, l’Associazione Arcigay sollecita la consultazione delle parti sociali, credendo che nessuna decisione sul futuro dell’ospedale possa essere presa senza un confronto con l’esperienza delle associazioni che da anni si occupano di Hiv/Aids e prevenzione sul territorio nazionale e regionale, nello specifico in Piemonte.
Distinti saluti.

Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay


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