I giudici: alle coppie gay spetta la vita familiare

  

I giudici: alle coppie gay spetta la vita familiare
Per la Suprema Corte il matrimonio tra persone dello stesso sesso è impossibile ma devono esserci «trattamenti analoghi a quelli dei coniugati»

Le coppie omossessuali «non possono far valere il diritto a contrarre matrimonio né il diritto alla trascrizione del matrimonio celebrato all´estero», tuttavia hanno il «diritto alla vita familiare» e a «vivere liberamente una condizione di coppia» con la possibilità, in presenza di «specifiche situazioni», di un «trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata». È una sentenza storica quella depositata ieri dalla Corte di Cassazione che per la prima volta affronta una materia che in Italia ha sempre diviso. E riesce anche nel difficile compito di soddisfare sia le organizzazioni gay sia, tranne qualche eccezione, anche il mondo cattolico che ha sempre visto questo argomento come un´insidia alla sacralità del matrimonio tradizionale.
LA VICENDA. Le decisione della Suprema Corte (sentenza 4148) risolve il caso di una coppia gay che chiede il riconoscimento del proprio matrimonio contratto all´estero: i due uomini si erano sposati nel 2002 a L´Aja e avevano poi chiesto la trascrizione del certificato di nozze al Comune di Latina dove sono residenti. Al rifiuto del Comune la coppia ha fatto ricorso sia in Tribunale che alla Corte d´appello di Roma, ricorsi entrambi respinti. Di qui l´ulteriore istanza in Cassazione, dove la Prima sezione civile ha rigettato il ricorso ma nella motivazione ha fatto un´importante apertura. «Se è vero che in Italia ancora non esiste una legislazione che preveda il matrimonio tra omosessuali», si legge nella sentenza, «l´intrascrivibilità delle unioni omossessuali dipende non più dalla loro “inesistenza” e neppure dalla loro invalidità ma dalla loro inidoneità a produrre effetti giuridici».
I PROTAGONISTI. I più contenti sono, naturalmente, i due destinatari della sentenza, Antonio Garullo e Mario Ottocento. «Abbiamo ancora i brividi», hanno commentato a caldo dallo studio d´arte di Latina dove lavorano assieme. «Quando ci sposammo nel 2002 in Olanda», hanno aggiunto, «qualcuno definì le nozze una pagliacciata. Ora la Cassazione ci ha fatto un bellissimo regalo per i nostri dieci anni di matrimonio».
LE REAZIONI. Grande soddisfazione è stata espressa dalle organizzazioni omosessuali con Arcigay e Gay Center che parlano di «sentenza storica». Sul fronte cattolico critiche limitate con Avvenire che parla di «strappo» e i il leader dei giuristi cattolici Francesco D´Agostino di «perdita di valore dell´essenza del matrimonio in quanto tale». Ma un superortodosso come Carlo Giovanardi, responsabile Pdl delle politiche famigliari, ridimensiona: «La Cassazione ha stabilito principi assolutamente condivisibili in sintonia con quanto da anni ripetiamo».


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