Il diritto “storto” delle coppie di fatto, il caso di Lucio Dalla

  

L’eredità del cantautore andrà (forse) ai cugini, il compagno Marco Alemanno non ha diritti. Ma dalla Puglia…
di Adriano Gasperetti
ROMA – E ora, l’eredita’? A chi andra’? Marco Alemanno ha appena finito di leggere il testo di ‘Le Rondini’, una canzone dell’album ‘Cambio’, durante i funerali di Lucio Dalla domenica 4 marzo, deceduto un paio di giorni prima a causa di un attacco cardiaco. Il cantautore bolognese non ha parenti diretti, soltanto dei cugini che sono figli dei fratelli della madre. Ma soprattutto ha una eredita’ cospicua che va divisa. E Alemanno, giovane artista di origini pugliesi, diventa improvvisamente famosissimo in tutto il Paese. Per il ricordo commosso del cantante, appunto con la canzone pubblicata nell’album di ‘Attenti al lupo’, era il 1990, ma soprattutto perche’ per molti e’ stato il compagno di Dalla e per questo ‘indiziato’ come uno degli eredi. Tutto finito? Tutto deciso? Neanche per idea. Perche’, punto primo, Alemanno, se pure dovesse provare che e’ stato vicino a Dalla per anni, che lo legava a lui un profondo legame affettivo, non ha alcun diritto, non ha di che pretendere. Potrebbe forse trovare spazio, secondo i parenti di Dalla potrebbe essere pero’ solo un suo ospite, della Fondazione “per il rilancio culturale di Bologna” che Dalla avrebbe voluto creare. Il tribunale intanto ha nominato il curatore patrimoniale dell’eredita’ dell’artista, il commercialista Massimo Gambini, che dovra’ approfondirne lo stato patrimoniale a tutela degli eredi. Lo stesso curatore ha da subito dubitato dell’esistenza di un testamento: “Se lo avesse un notaio, mi avrebbe gia’ contattato per farmelo sapere”.

Gia’, il testamento. Due le ipotesi: esistesse, magari con una indicazione di lascito per Alemanno, allora i parenti del cantante (che non sono diretti, quindi, ad esempio, non sono i figli) avrebbero ben poco da fare se volessero impugnarlo; se non esiste, come e’ piu’ che probabile, il giovane restera’ a bocca asciutta. A sorpresa, pero’, sembra sia spuntato un parente diretto e cioe’ Francesco Morcaldi, gia’ sindaco di San Giovanni Rotondo, deceduto anni fa e secondo indiscrezioni vero padre del cantante. Altro tassello ad una successione che in partenza tutto era tranne che ingarbugliata.

ARCIGAY: ALCUNE COPPIE COSTRETTE AD ADOZIONE, MORTIFICANTE – “Un argomento delicato e triste”. Rendere pubblici o meno i proprio sentimenti, dettagli personali della propria vita privata, dichiarare le proprie preferenze sessuali “sono valutazioni personali e tutte rispettabili. Anche per un personaggio pubblico come Lucio Dalla”, scomparso nei giorni scorsi in Svizzera a causa di un attacco cardiaco. Paolo Patane’, presidente nazionale di Arcigay si indigna quando si parla delle polemiche che stanno facendo seguito alla morte del cantante emiliano. Prima per i funerali in Chiesa, poi per il fatto di non aver mai dichiarato al mondo la propria omosessualita’. Proprio questa discrezione scelta dal canta di ‘Caruso’ ha dato il via ad un altro ‘filone’ di polemiche, ovvero i diritti in tema di eredita’ per quello che secondo tutti e’ il compagno di Dalla ovvero Marco Alemanno, produttore, attore, cantante ma soprattutto persona che e’ stata molto vicina, in questi ultimi anni, a Dalla e che, secondo molti, era il suo compagno. Tutti hanno potuto vedere la sua commozione durante i funerali del cantante emiliano. Dando per scontato che lo fosse, di certo c’e’ che un caso come quello di Dalla, che non aveva parenti diretti ma solo cugini, rilancia il dilemma delle coppie di fatto, dello stesso sesso e non solo, per quanto riguarda i diritti. Sembra infatti che Dalla non avesse fatto testamento.

“La sua morte- continua Patane’- svela questo piano personale della vita privata che e’ intangibile, puramente una scelta personale. C’e’ molta ipocrisia che salva apparenze e non rende giustizia, intesa come riconoscimento di un sentimento di chi andato e di chi e’ rimasto. Un valore sociale, giuridico, di quel sentimento, di quella convivenza durata nel tempo. Questa e’ una vicenda esemplare per rilanciare una riflessione su cio’ che resta. Oggi il punto e’ che in alcune coppie, pubbliche e famose, ci sono stati casi di compagni adottati per garantire una successione e questo secondo e’ un escamotage mortificante. E’ come cancellare la dignita’ stessa del rapporto affettivo”. Dopo la sua morte molti hanno criticato la scelta di Dalla di non rendere pubblici i propri gusti sessuali: lo avesse fatto, probabilmente non ci sarebbero stati problemi dal punto di vista dell’eredita’. dello stesso cantante emiliano e secondo molti avrebbe fatto da guida per altri nelle stesse condizioni. “Ma dipende- ribatte Patane’- E poi in generale il coming out dipende sempre da chi lo fa. Ovviamente il segnale proveniente da un personaggio pubblico puo’ incoraggiare.

Attenzione, pero’, perche’ l’Italia e’ un paese in cui quello che si concede a personaggio pubblico non lo si fa con le persone comuni. La notorieta’ puo’ servire certamente a rilanciare il dibattito”. Infine il presidente di Arcigay commenta le parole di Simone Baroncini, cugino di Dalla: “L’eredita’? I suoi beni vadano a chi gli e’ stato vicino”. Tra questi, quindi, dovrebbe esserci Alemanno: “Una dichiarazione splendida da parte del cugino, bellissima, che ha tutto il mio plauso in un Paese che spesso scivola nel cinismo. Sono parole commoventi, bellissime.

L’AVVOCATO: ITALIA PAESE ARCAICO – “Se non c’e’ testamento, la persona che e’ stata vicina a Lucio Dalla non avra’ diritto neanche ad un euro”. La ‘sentenza’ e’ di Gian Ettore Gassani, uno che se ne intende. Avvocato matrimonialista, e’ presidente Nazionale dell’Ami, l’associazione degli avvocati matrimonialisti. Lo spunto e’ la morte di Lucio Dalla e la questione eredita’ che secondo molti dovrebbe riguardare anche Marco Alemanno, produttore ed amico del cantante da anni. Poche ore dopo la notizia della sua morte, a causa di un attacco cardiaco, sono gia’ cominciate a circolare indiscrezioni a proposito della sua eredita’. Non avendo parenti diretti, si parla solo di cugini, il nome di Alemanno che per molti e’ stato il suo compagno, e’ venuto fuori quasi di getto. Ma, in Italia, si sa che la questione legata alle coppie di fatto, dello stesso sesso e non, suscita sempre polemiche. “Nei casi come quello di Dalla e Alemanno non c’e’ successione legittima. Servirebbe ovviamente un testamento dove Dalla possa aver indicato le proprie volonta’. Un testamento, e’ risaputo, puo’ essere impugnato. Ma solo dai parenti diretti, come ad esempio i figli. I cugini non avrebbero, ad esempio, questa possibilita’”, dice ancora Gassani. Stando alle ultime notizie il testamento, pero’, sembra proprio non esserci e ormai tutto sembra portare verso una eredita’ destinata ai cugini del cantautore bolognese (sono i figli dei fratelli della madre). “So che e’ stato messo un curatore per gestire una banalissima successione- dice ancora Gassani- Certo che il problema resta comunque serio. Le coppie di fatto in Italia sono sempre di piu’ e i diritti che gli sono riconosciuti sono sempre pochissimi. Tornando ad Alemanno, anche se dovesse dimostrare che hanno convissuto per anni, che lui gli e’ stato vicino, non avra’ alcun diritto”. L’esperto avvocato chiude quindi con una considerazione: “Siamo l’unico paese d’Europa che viola sistematicamente l’orientamento della legislazione europea in tema di diritti delle persone. Quello che solo le persone sposate hanno diritti resta un pensiero arcaico. Ci sono coppie sterili che non mettono a mondo figli che hanno piu’ diritti di quelle non sposate ma che invece ne hanno 4 o 5”.


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