Le reazioni alla sentenza

  

Le reazioni alla sentenza non si sono fatte attendere: da Gay Center a Equality Italia, dall’Arcigay, al Circolo Mieli dai Radicali al Pdci, Prc e Sel, tutti esultano e chiedono un intervento urgente da parte del Parlamento per adeguarsi alla normativa europea e a quanto sancito dalla Cassazione. Una sentenza «storica», l’ha definita Ignazio Marino, del Pd, secondo cui l’Italia deve ora dotarsi di una legge «che equipari i diritti e i doveri di tutte le coppie, a prescindere dall’orientamento sessuale». «W la Cassazione e su questo abbasso Alfano», ha dichiarato della Vedova di Fli, richiamando le parole del segretario del Pdl che pochi giorni fa aveva ribadito il suo no ai matrimoni gay.
«La sentenza della Cassazione stabilisce il diritto delle coppie omosessuali a godere dei diritti propri della “vita familiare” ma non equipara le coppie gay alla famiglia definita nella Costituzione – afferma Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati del PdL – La sentenza può essere agevolmente accolta modificando quelle norme del codice civile che possono risultare di ostacolo. Mai, invece, sono da modificare le norme che disciplinano il matrimonio. Diversamente da Della Vedova, io dico: evviva Alfano, evviva la Costituzione!».
Sul versante dell’Esecutivo è il ministro per l’Integrazione Andrea Riccardi a precisare che la questione del riconoscimento delle unioni omosessuali «non è nel programma di governo. È una questione che riguarda il Parlamento, credo che bisogna parlarne con le forze politiche».


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