Palermo. Un girotondo per tutto il mondo

  

di CLAUDIA BRUNETTO
HANNO portato un palloncino colorato e cartelloni con messaggi di pace. E, tenendosi per mano, hanno circondato il teatro Massimo, per ricordare alla città che non ci sono differenze fra gli esseri umani.

Ieri mattina in piazza Verdi, in occasione della Giornata mondiale contro il razzismo, c’erano tutti. I ragazzi delle scuole cittadine, gli insegnanti, i volontari di tante associazioni che si occupano di migranti, le comunità straniere.

«No al razzismo, no a tutti i razzismi», questo lo slogan scandito in coro. «È una giornata speciale – dicono gli alunni delle scuole – non potevamo perderla. C’è davvero la gioia di essere presenti e di portare un forte messaggio contro le discriminazioni di ogni tipo». L’iniziativa, promossa dall’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio dei ministri), con il patrocinio dell’Unhcr (agenzia Onu per i rifugiati), si lega alla strage di Sharpeville, dove il 21 marzo del 1960, la polizia sudafricana uccise 69 cittadini neri che protestavano contro il regime dell’apartheid.

«Iniziative come questa – dice Viki della comunità dei mauriziani – servono a capire che l’integrazione è l’unica strada possibile e che per questo dobbiamo lavorare tutti i giorni, non soltanto nelle grandi occasioni. E sono soprattutto i bambini e i ragazzi che possono cambiare le cose e fare davvero di Palermo una città accogliente e multietnica». Nel cerchio, attorno al teatro Massimo, anche Samuel Bissoou del Ghana: «Vedere – dice – tutta questa gente insieme per un messaggio così importante mi commuove, questa è la Palermo che mi piace. Anche le comunità di migranti devono cercare di comunicare tra loro, di conoscersi e di contribuire alla crescita delle nuove generazioni di questa città».

La manifestazione, che è andata avanti con incontri pomeridiani al Blow Up di piazza Sant’Anna, precede di pochi giorni l’inaugurazione in città di uno sportello dell’Unar per la segnalazione di casi di discriminazione. Lo sportello sarà gestito dall’Arcigay e si occuperà di ricevere le segnalazioni di discriminazione di ogni tipo (etnia, provenienza geografica, condizioni di salute, orientamento sessuale). «Siamo qui – dice Daniela Tomasino, presidente dell’Arcigay di Palermo che con La migration ha realizzato l’iniziativa cittadina – per dire no a tutti i razzismi e a tutte le discriminazioni ancora molto vive e presenti. L’antisemitismo, l’islamofobia, la misoginia, l’omofobia sono tutti aspetti della stessa cosa, ossia il disprezzo del diverso.

È un modo orribile per assicurare se stessi, e un modo contro cui bisogna lottare sensibilizzando soprattutto i giovani, cominciando dalle scuole».

In attesa dell’apertura dello sportello, le segnalazioni di discriminazioni possono essere inviate anche per e-mail all’indirizzo [email protected] o per telefono al 328 3282972.


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