Il presidente di Arcigay Trento dal Presidente del consiglio provinciale

  

A palazzo Trentini il colloquio con il presidente del Consiglio provinciale

La nostra politica è di dialogo con il territorio, con la comunità, con le istituzioni per rompere pregiudizi, cambiare stereotipi negativi e lavorare assieme per lo sviluppo della società.
E’ andato diritto alla sostanza dei fatti il presidente dell’Arcigay trentino Diego Ammirabile, di recente nomina, ricevuto stamani a palazzo Trentini dal presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti.
Quello di oggi è stato un incontro, per certi versi, emblematico: è la prima volta che un esponente di questa associazione varca i portoni dei palazzi che ospitano le istituzioni trentine, per confrontasi e discutere dei problemi riguardanti l’associazione, ma anche la comunità.
Una scelta in linea con la politica inaugurata da Bruno Dorigatti: aprire palazzo Trentini a tutti, indipendentemente dalle sensibilità e orientamenti, senza preclusioni o pregiudizi, e – come tale- apprezzata dal presidente dell’Arcigay che ha ringraziato Dorigatti per “aver assolto il ruolo di presidente di tutti i cittadini”.
L’obiettivo dell’associazione – è stato spiegato – è quello di uscire da una sorta di ghetto nel quale i pregiudizi l’hanno sino ad ora confinata, per aprirsi al territorio, discutere con le istituzioni dei problemi comuni, indipendentemente dall’orientamento sessuale di ciascuno e lavorare assieme per lo sviluppo sociale.
In ogni caso l’orientamento sessuale – è stato rilevato – non può e non deve rappresentare una discriminante, ma anzi un valore da spendere sul fronte del progresso civile ed economico, superando impostazioni e luoghi comuni. “Non vogliamo vergognarci del nostro orientamento sessuale” ha affermato Ammirabile “ma rivendicare i nostri diritti che sono i diritti di tutti e dell’intera collettività”.
E’ questo in sostanza il motivo per il quale l’Arci Gay ha chiesto il sostegno delle istituzioni e dei suoi rappresentanti, senza pregiudizi e preclusioni. E’ questo il motivo che ha spinto l’Arci Gay a donare a Dorigatti la tessera onoraria dell’associazione.
Dorigatti, dal canto suo, nel dirsi pienamente disponibile ad aprire un dialogo permanente si è detto convinto che una società democratica deve misurarsi con tutti, senza distinzione, altrimenti si corre il rischio di cadere negli stessi tragici errori che in passato hanno portato alla persecuzione dei diversi sia per razza, religione, orientamento sessuale o politico.
Quello di oggi – ha notato Dorigatti – vuole essere un segnale importante per far capire che l’istituzione dialoga con tutti: “non ci sono associazioni di seria A o di serie B. Tutti portano un contributo ed è proprio la diversità che rende la società più ricca”.
Il coinvolgimento di tutti e la coesione sociale è stato il tema dominante dell’incontro “perché – ha notato Dorigatti – senza questo elemento e senza la partecipazione democratica, non si esce dalla difficile situazione di crisi in cui oggi ci dibattiamo e che oggi colpisce in particolare i giovani”
Infine un riferimento alla politica provinciale e all’esigenza di esercitare le competenze autonomistiche anche sul fronte dei diritti civili.”Quello di oggi è un piccolo passo in avanti, un segnale , un modo per capire le ragioni, per superare le resistenze.”
Dorigatti si è augurato che questo dialogo possa avere un seguito, sia nell’utilizzo delle strutture che l’istituzione può mettere a disposizione, sia nel rendere più ampia l’informazione perché molti pregiudizi sono dovuti alla non conoscenza e ad un linguaggio talvolta contraddistinto da superficialità e ignoranza.


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