Catania. La Sicialia è friendly

  

Catania. «Gli americani stavolta hanno preso una bella cantonata. Bocciare la Sicilia come meta gay friendly è sinonimo di superficialità e di poca conoscenza della storia».
Un’uscita poco felice quella di Frommer’s, che ha tacciato di omofobia la Sicilia e che sarebbe passata inosservata nel vecchio continente se non fosse per gli 8 milioni di copie che la lanciano tra guide turistiche più vendute degli Stati Uniti. Esiste dal 1957 e ogni anno milioni di americani la scelgono per informarsi prima di una vacanza. Alla vigilia di una importante stagione turistica, gli autori hanno elaborato una sorta di pagella sulle destinazioni omofobe in Italia.
«Omosessuali di tutto il mondo – scrivono – se andate in Italia evitate la Sicilia, correte un serio pericolo di essere picchiati o anche peggio». Promosse invece le gay-friendly Roma e Milano.
Una classifica che non lascia indifferente il presidente nazionale dell’Arcigay, il catanese Paolo Patanè, che manifesta con orgoglio le sue origini siciliane. «E’ un’offesa gratuita alla nostra cultura. Basta fare un giro nelle ville di Taormina, tra affreschi e opere d’arte, per comprendere che da sempre la Sicilia ha dimostrato grande apertura verso l’omosessualità. E poi non si può dimenticare che Catania è l’unica città in Italia che ospita il GayPride dal 1994».
Il presidente Patanè coglie l’occasione per anticipare una notizia che avrebbe ufficializzato a giorni: «Nel 2013 Palermo ospiterà il Gay Pride nazionale, sarà per la Sicilia un’occasione unica per dimostrare ancora una volta accoglienza e tolleranza. Magari inviterò personalmente i responsabili di Frommer’s, in modo che si possano ricredere con i loro occhi».
L’articolo non lascia indifferente neppure la politica. «Minchiate, le tesi di Frommer’s sono minchiate! », sostiene Marcello Dell’Utri. Gli fa eco il primo sindaco dichiaratamente gay d’Italia e di Sicilia, l’europarlamentare Pd Rosario Crocetta: «Quando Oscar Wilde scappò perseguitato dall’Inghilterra puritana si rifugiò in Sicilia, dove trascorse un meraviglioso periodo. E che dire del barone tedesco Von Gloeden, che scelse come residenza Taormina, non solo per curarsi la salute, ma per fotografare i ragazzi più belli del mondo».
Per Fabio Granata (Fli) «alcuni americani non hanno la minima percezione di cosa sia la Sicilia: la più grande stratificazione culturale del pianeta, con radici greche profondissime. I siciliani sono dionisiaci nell’anima e nei comportamenti. L’omofobia è inesistente e la sessualità è vissuta in maniera naturale e, per certi versi, pagana».
L. Cil.


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