La “cassanata” fa il giro del mondo

  

dall’inviato wPOZNAN (Pol) «Se penso quello che dico…». Il lapsus nemmeno troppo freudiano sfuggito ad Antonio Cassano nella più burrascosa conferenza stampa azzurra degli ultimi anni è lo specchio di un giovane uomo di Bari Vecchia protagonista di una inconsapevole caduta di stile. Prigioniero del personaggio, “guascone” per statuto, l’attaccante del Milan si è davvero imbarcato in un’avventura più grande di lui. Le sue dichiarazioni hanno scatenato reazioni a catena e la notizia ha fatto il giro del mondo. In Brasile è stata la più cliccata in assoluto sui siti sportivi e non ma anche in Polonia l’uscita di Fantantonio ha occupato i telegiornali in prima serata. In Italia la retromarcia diffusa attraverso una nota della Figc è stata apprezzata da Nichi Vendola, il presidente della Regione Puglia che per primo aveva criticato il giocatore. «Si è trattato di un episodio sgradevole – ha detto Vendola – ovviamente, perché un divo del calcio è anche un punto di riferimento per i più giovani, il suo linguaggio, il suo stile deve avere la percezione del riverbero che si può determinare nei confronti dell’immaginario vasto del pubblico dei tifosi. Insomma quelle parole offensive di Antonio Cassano hanno giustamente determinato un’indignazione da più parti. Quindi oggi ad Antonio Cassano possiamo fare anche gli auguri di buon onomastico». Sull’argomento è ovviamente tornato anche Alessandro Cecchi Paone, l’attore non protagonista della vicenda. «Il termine frocio non mi offende – ha detto il conduttore – “Speriamo che non ci siano” è invece una cosa grave, sulla quale non mollo. Cassano rappresenta in questo momento l’Italia e non può uscirsene in quel modo. Perché Tiziano Ferro fa outing e i calciatori no? Perché i calciatori hanno nello spogliatoio gente come Cassano, come Lippi, Moggi o Rivera, che hanno detto cose spaventose sui gay del calcio, consigliandoli di andarsene o di stare zitti. Questo è il segno dell’inciviltà profonda del calcio», ha concluso. Più dure ovviamente le associazioni degli omosessuali, che non hanno perdonato la performance del barese. «Parole orribili – ha affermato – Paolo Patanè, presidente dell’Arcigay – che denotano un atteggiamento machista e volgare. Mi auguro che Prandelli lo tenga fuori per le prossime gare per dare un segnale a tutta l’Italia». Ma il Codacons, organizzazione che tutela i consumatori, va anche oltre e annuncia un’azione collettiva risarcitoria nei confronti del calciatore. Ma anche il mondo del gossip si scatena ed è aperta la caccia ai due presunti omosessuali che, secondo Cecchi Paone, farebbero parte della Nazionale, mentre si sprecano i commenti sul metrosexual il termine fino all’altra sera di nicchia e diventato popolare dopo la conferenza di Cassano. (v.b.)


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