In merito alle polemiche sorte sull’istituzione della Sezione di Cultura Omosessuale ITALO CORAI presso la Biblioteca Civica di Pordenone, il Comitato provinciale Arcigay “Nuovi Passi” di Udine e Pordenone prende le distanze da qualsiasi tentativo di “goffa strumentalizzazione atta a rovinare un momento di civiltà alto e condiviso”.
A parlare per l’associazione per i diritti degli omosessuali friulani è Giacomo Deperu. “Ci appare incomprensibile – spiega – come dei libri di autori omosessuali o a tematica omosessuale, posti insieme su uno scaffale e a disposizione della collettività, possano risultare un attacco alla famiglia come sostenuto da alcuni. È talmente palese il tentativo di aprire a tutti i costi una polemica ideologica, da risultare puerile ed offensivo”.
A questo Arcigay aggiunge che “anche la questione dei costi è risibile. L’unico piccolo costo è quello della catalogazione dei libri e verrà sostenuto da una sottoscrizione popolare che Arcigay insieme al professor Bruno Cadamuro e altri amici di Italo Corai apriranno in città nei prossimi giorni”.
Un anno fa, quando proprio Arcigay propose in un incontro pubblico durante la campagna elettorale l’iniziativa ai candidati sindaco di ogni schieramento politico, tutti “aderirono con entusiasmo a quella che – prosegue Deperu – sembrò subito un’occasione di cultura e conoscenza, utile ad abbattere il muro della discriminazione e della paura del diverso, in onore all’impegno civile di Italo Corai”.
I 600 libri, con la loro visibilità e immediata riconoscibilità, sostiene ancora Arcigay, “saranno punto di riferimento per i giovani, per le famiglie, per le scuole, per autori nazionali ed internazionali che porteranno nuove opere ad arricchire la collezione. Un punto di riferimento per chi voglia capire meglio se stesso e gli altri, in un luogo pubblico e alla luce del sole. Esattamente il contrario di quel ghetto sociale nel quale in molti vorrebbero relegarci, obbligandoci, ancora oggi dopo secoli di discriminazione e sofferenza, a vivere nella penombra e nella vergogna.
Un simbolo che vuole parlare alla società civile per dire serenamente che ci siamo anche noi. E per dire ai tanti e tante omosessuali, ancora spaventati dallo stigma sociale, che avete pieno diritto di esserci anche voi”.
Plausi, infine, all’amministrazione comunale pordenonese. “Tutto il mondo occidentale – conclude Deperu – si confronta oggi sui diritti civili delle persone omosessuali e Pordenone offre alla comprensione di queste tematiche uno strumento nuovo, intelligente ed innovativo. Un’iniziativa che rende merito a questa amministrazione e alle forze politiche che vorranno sostenerla al di là di ogni inutile steccato ideologico. Un regalo di civiltà che Italo Corai, a distanza di un anno dalla sua morte, continua a fare alla sua amata Pordenone. Grazie, Italo”.