TRENTO Un ruolo più forte della commissione pari opportunità e della consigliera di parità: avranno il compito di monitorare il rispetto delle norme e le nomine della Provincia e dei Comuni, il potere di censurare giunta, consiglio e enti locali in caso di discriminazioni, potranno contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco segnalando i casi all’Ispettorato del lavoro e alla giunta per la revoca dei contributi alle aziende che discriminano le donne. Sono le principali novità del disegno di legge sulle pari opportunità che ha iniziato ieri il suo iter in consiglio provinciale. La proposta prevede anche l’istituzione di un Osservatorio delle pari opportunità e il “bilancio di genere”, un’analisi dei bilanci degli enti pubblici per rendere evidente lo stato dell’arte in tema di pari opportunità. Il presidente della quarta commissione Mattia Civico (Pd) ha tuttavia espresso il rammarico che sia stata persa l’occasione di fare ancora di più, costruire un testo di legge dedicato a tutte le discriminazioni e non solo alla questione femminile: «Le opposizioni hanno alzato una barricata e la stessa maggioranza non ha dimostrato la forza e la coesione per andare fino in fondo. La prospettiva ora è quella di un disegno di legge ad hoc sul tema delle discriminazioni, come quella motivata dagli orientamenti sessuali». A questo proposito Mauro Delladio (Pdl)ha criticato «l’impostazione ideologica» del disegno di legge, ha difeso la famiglia «formata solo da uomo e donna», ha detto che «i generi sono solo due, maschio e femmina, e lanciandosi in metafore vegetali ha spiegato che «una patata è una patata, non diventa un pisello o un finocchio». Rodolfo Borga (Pdl)si è detto d’accordo con Firmani (Idv) sulle scarse ricadute dell’azione della commissione e ha duramente criticato il presidente del consiglio Dorigatti sull’incontro avuto con l’Arcigay: «Non intervenga sull’operato della commissione. Sono stato messo alla gogna per aver detto no all’audizione ma il tempo è galantuomo e la stessa Arcigay ha poi detto che il ddl non si occupa delle discriminazioni sessuali». Accordo con la maggioranza su un emendamento di Franca Penasa (Lega) che propone di incardinare la commissione pari opportunità dalla giunta al consiglio provinciale.
Trento. «Pari opportunità, potevamo fare di più»
Questo articolo è stato scritto il 6 giugno 2012.
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