Catania sfila il Gay Pride

  

A Catania ieri è stato il giorno della grande chiusura della Gay Pride Parade 2012. Intorno alle 18 è partito da piazza Borgo il corteo colorato e chiassoso in difesa dei diritti civili e contro ogni forma di discriminazione. “Per la comunità omosessuale – spiega Paolo Patanè, presidente nazionale dell’Arcigay, di origini catanesi – è l’appuntamento più antico. A Catania si organizza il Pride dal 1994, una continuità difficile da trovare in altre città d’Italia”. Presenti in piazza diverse generazioni: dagli adolescenti ai più anziani. Tra i gruppi della comunità Lgbt, spiccano gli Orsi Siculi, che aprono il corteo con il loro striscione. “Mi rammarica il fatto che ci siano poche associazioni rappresentate – sottolinea Giovanni Calogero, referente catanese dell’Arcigay – Dove sono Libera, Addiopizzo, Emergency?”. Calogero si dice invece entusiasta “dell’occupazione militare del Pd”, presente con il suo segretario provinciale Luca Spataro. Adesioni sono arrivate anche da Sel, Idv e Rifondazione Comunista. Recentemente la guida americana Frommer’s aveva sconsigliato agli omosessuali di recarsi in vacanza in Sicilia, considerata una delle roccaforti europee dell’omofobia. “I fatti – ci tiene a precisare Patanè – ci dicono che sono sciocchezze. A Catania, come a Palermo, dal punto di vista del contesto sociale si sono fatti grandi passi avanti e oggi non ci sono molte differenze tra Nord e Sud”. Buona la partecipazione, ma certamente inferiore alle decine di migliaia di persone che hanno invaso Palermo qualche settimana fa. “A Palermo – spiega Roberto, partecipante al corteo che nella vita di tutti i giorni lavora in banca – c’è più mescolanza e la vita per i gay forse è più semplice. A Catania ci ghettizziamo di più, ma d’altra parte ai piedi dell’Etna ci sono più locali e più occasioni”. Tanti i messaggi lanciati attraverso striscioni e cartelli: “Dobbiamo essere rispettati per quello che siamo, persone. E non per chi amiamo”, hanno scritto due ragazzi su una bandiera tricolore. “Diversi da chi?”, “Anche noi siamo coppia, anche noi siamo famiglia”, si legge su altri cartelloni. Il corteo è proseguito per via Etnea, fino ai quattro canti, quindi svolta in via Sangiuliano, per concludersi in serata in piazza Teatro Massimo. (Testo e foto di Salvo Catalano)


  •