Nichi, e le altre coppie “Sposarci non resti un sogno”

  

di ANNA PURICELLA

Lui è sudafricano, da qualche anno vive in Puglia con il compagno. «Ora ha un lavoro stabile, ma in passato ha finto anche di essere il badante di mia madre, purché gli rinnovassero il permesso di soggiorno — racconta il partner — Se potessimo sposarci i nostri problemi sarebbero finiti». Lui & Lui, una delle coppie omosessuali che in Puglia, come nel resto d’Italia, più che diritti ha miraggi. Proprio come Nichi Vendola e il suo Ed Testa: il presidente della Regione ha espresso giorni fa il desiderio di
sposarlo, perché «non voglio stare dentro un acronimo come i Dico». «Ben venga l’uscita di Vendola — commenta Enrico Fusco, responsabile diritti della delegazione pugliese del Pd — ma sembra un po’ tardiva, visto che siamo in campagna elettorale. Credo comunque nella battaglia sulla parità, che potrà realizzarsi solo se sarà riconosciuto il matrimonio tra persone omosessuali. Bisogna andare avanti per gradi, ma l’obiettivo è l’assoluta parità giuridica e formale, come in Germania. Altrimenti ci stiamo prendendo ancora una volta in giro».
Per Vladimir Luxuria gli itaci
liani sono pronti, i partiti un po’ meno: «Il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, anche omosessuali, è un argomento meno alieno, meno distante dalla signora che dal parrucchiere prende la rivista e legge del matrimonio di Elton John o dei figli di Ricky Martin. Solo che davanti a questo impeto c’è il guinzaglio delle forze politiche, che sono fortemente condizionate sia da diktat religiosi che dal fatto di essere pusillanimi e poco coraggiosi». I matrimoni arcobaleno, quindi, possono diventare determinanti per le prossime elezioni, per far pendere la bilancia da un lato. «Vorrei che chi si candida alla
guida di questo Paese dica chiaramente se vuole fare qualcosa oppure no per quello che a me piace chiamare matrimonio per tutti — continua Luxuria — Il fatto che Vendola abbia rimesso in campo la questione dell’affettività gay è una grande discriminante. Casini non è la persona adatta a fare una coalizione con il centrosinistra per la sua storia, per aver affossato la legge contro l’omofobia, per aver avuto candidati nell’Udc poco trasparenti dal punto di vista giudiziario, per le politiche economiche. Sbagliare è umano, perseverare diabolico: Rutelli e Binetti hanno già dato il benservito, ora non lasciamo-
condizionare da elementi interni al Pd che spingono dall’altra parte».
Al di là dei giochi politici, la battaglia per le unioni civili è ancora da combattere. “Una volta per tutt*” è lo slogan della campagna di raccolta firme di Arcilesbica Bari, perché «cominciare dal darci identità legale e non considerarci più cittadini di serie B è un passo importante », spiega la presidente Antonella Favia. Si può firmare all’ufficio elettorale di via Cairoli (info 340.733.76.97); un’idea analoga è quella di Between con Agedo e Ke’ Bari, partita in estate e sostenuta da Asia Argento. Il registro delle unioni civili
del Comune di Bari non ha valore legale — è solo l’applicazione della legge anagrafica del 1989, che riconosce come famiglie anche quelle legate da generici vincoli affettivi — anche se di recente ha segnato una prima vittoria: l’equiparazione delle coppie di fatto a quelle sposate per l’assegnazione delle case popolari. Delle 729 coppie iscritte dal 2007, 129 sono composte da due uomini, 90 da due donne. Non è l’unica iniziativa dell’amministrazione guidata da Michele Emiliano: «Il tavolo avviato con le associazioni LGBTQI qualche mese fa — ricorda il presidente di Arcigay, Giuseppe Maffia — ha preso
piede: a metà settembre ci sarà una riunione per istituire l’ufficio dedicato alla comunità omosessuale, attivo sul territorio e guidato da persone formate. Inoltre stiamo pensando a un comitato per il Pride, non inteso solo come sfilata, ma come gruppo di associazioni che proponga iniziative, convegni ed eventi». Come fatto di recente da Arcigay Bat, che, mentre pungola il Comune di Barletta perché adotti il registro delle coppie di fatto, ha proposto alle scuole della provincia corsi sulla sessualità e contro le discriminazioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


  •