L’ARCIGAY Ravenna Frida Byron fa incetta di tesserati e sabato festeggia al Quake di via Eraclea con una doppia inaugurazione: la sede dell’associazione e il nuovo sportello contro le discriminazioni per orientamento sessuale, identità di genere o perché si è affetti da Hiv. «Da quel che mi risulta in Romagna è l’unico» dice con soddisfazione Tania Noanda Moroni, presidentessa dell’associazione. Ma con orgoglio ancora maggiore sciorina i dati sui tesserati a livello provinciale arrivati a quota 3.888. «Un risultato ancora più importante aggiunge se si pensa che finora a Ravenna eravamo sprovvisti di una sede ufficiale». SABATO dunque grande festa a partire dalle 14 con un programma denso di eventi. Si parte con il concerto dei ButterBeers seguito dal duo acustico Io&Bobby, e dal Lasagna Style Breaking Show. Alle 16 interverranno, tra gli altri, Tania Noanda Moroni, il sindaco Fabrizio Matteucci, l’assessore Valentina Morigi, la presidentessa nazionale arcilesbica Paola Brandolini, ed esponenti delle associazioni Famiglie Arcobaleno, che raccoglie uomini e donne che hanno scoperto la propria omossessualità dopo aver avuto figli all’interno di relazioni eterosessuali, e Genitori di Omosessuali (Agedo). QUINDI toccherà agli spettacoli del Giovan Quake Show, seguiti dal coro Burning Flame e dagli Artisti di Strada. Alle 18 verrà proiettato il documentario di Claudio Cipelletti 2 Volte Genitori’. Dalle 19.30 circa inizierà il djset con Happymusic. Saranno presenti anche banchetti di altre associazioni per i diritti umani, come Uaar ed Emergency e non mancherà un’area bimbi per i più piccoli. L’inaugurazione si terrà anche in caso di pioggia. a.co.
Cavalcoli «Lo slancio della capitale»
L’INTERVISTA 1
MARCO Cavalcoli, di Fanny & Alexander, convive con Luigi De Angelis, altro membro della compagnia, e stanno insieme da 14 anni. Quasi 4mila tesserati all’Arcigay di Ravenna sono tantissimi. Non le sembra? «La prima cosa che mi viene da pensare è che questo dato nasca dal desiderio di organizzarsi politicamente. Che sia il risultato di una forte vitalità politica». Non crede possa anche dipendere dal fatto che negli ultimi anni la città sia diventata più accogliente’? «La Romagna ha nella sua storia una tradizione di tolleranza, anche se a volte scantona’ un po’ riguardo alle politiche sulle tossicodipendenze e sull’omosessualità. Forse ora c’è una presa di coscienza maggiore». Un nuovo clima di apertura? «Sì. E mi piacerebbe pensare che sia dovuto anche alla concomitanza di quest’avventura della candidatura a capitale europea della cultura e allo slancio che ne deriva»