Arcigay, cambio al vertice

  

Il polesano Flavio Romani è il nuovo presidente nazionale dell’Arcigay. Questa la sorpresa a chiusura del XIV congresso dell’associazione dal titolo Diritti oltre la crisi che si è chiuso ieri a Ferrara. Romani, 45 anni, nato a Lendinara, era presidente del comitato di Ferrara e rappresentava, assieme a Michele Breviglieri, nominato segretario, la mozione Uguaglianza e libertà. «Tra i primi obiettivi – ha detto Romani – la sollecitazione diretta dei candidati alle elezioni politiche perché le nostre rivendicazioni, prime fra tutte l’estensione della legge Mancino ai reati di omofobia e transfobia e una legge per il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso, entrino nell’agenda politica della nuova classe dirigente senza giri di parole o ambiguità. Ne abbiamo già subite abbastanza».
Nel compito di coadiuvare Romani e Breveglieri alla guida della maggiore associazione Lgbt (lesbiche, gay, bisex e transgender) italiana, una segreteria nazionale voluta, spiega Breveglieri, «in un’ottica di collaborazione anche con coloro che non hanno sostenuto la mozione vincente».
Flavio Romani è lendinarese di nascita, ma opera a Ferrara da molti anni. Da ragazzo fa parte di quella schiera di studenti universitari che fanno tutti gli esami ma non la tesi, che prima o poi darà in Letteratura Nordamericana presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere Moderne dell’Università di Bologna e avrà come argomento gli scrittori post-minimalisti degli anni ’80.
Si impegna nell’Arcigay di Ferrara, sezione fondata nel 2001. Fin dai primi momenti Romani ha partecipato alla vita e allo sviluppo della sede locale dell’associazione, prima come semplice attivista e in seguito come presidente. Come ogni attivista di comitati medio piccoli si è occupato contemporaneamente di cultura, informazione, scuola, politica, sanità, aggregazione, a tutti i livelli, dal banchetto per strada al dibattito pubblico. Nell’ambito ferrarese ha contribuito ad aggregare e rafforzare la collaborazione fra le realtà Lgbt, con Arcilesbica innanzitutto.

Arcigay, il nuovo presidente è polesano
NEOPRESIDENTE Flavio Romani

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Lunedì 26 Novembre 2012,
ROVIGO – Il Veneto ai vertici di Arcigay: il XIV Congresso dell’associazione, dal titolo “Diritti oltre la crisi”, si è chiuso a Ferrara con l’elezione di Flavio Romani, 45 anni, di Rovigo, al ruolo di presidente nazionale dell’associazione e Michele Breveglieri, 37 anni, già presidente di Arcigay Verona, a segretario. Gli eletti sono rappresentanti della mozione “Uguaglianza e libertà. Una comunità per i diritti cambia il futuro”, spiega una nota. «Tra i primi obiettivi, con l’approssimarsi delle elezioni – ha detto Romani – la sollecitazione diretta dei candidati perché le nostre rivendicazioni, prime fra tutte l’estensione della legge Mancino ai reati di omofobia e transfobia e una legge per il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso, entrino nell’agenda politica della nuova classe dirigente senza giri di parole o ambiguità. Ne abbiamo già subite abbastanza». Nel compito di coadiuvare Romani e Breveglieri alla guida della maggiore associazione Lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) italiana una segreteria nazionale voluta, spiega Breveglieri, «in un’ottica di collaborazione anche con coloro che non hanno sostenuto la mozione vincente». La nuova segreteria nazionale sarà composta da Matteo Cavalieri, Valerio Barbini, Marco Giusta, Danilo Zanvit, Fabrizio Sorbara, Maura Chiulli e Giorgio Del’Amico. Breveglieri, per parte sua, si occuperà anche di salute delle persone Lgbt.


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