Pordenone. Dichiarazioni omofobe, «si chieda scusa»

  

CORDENONS Dichiarazioni omofobe in consiglio? Il comitato Arcigay “Nuovi passi” di Udine e Pordenone chiede le scuse del sindaco di San Quirino, Corrado Della Mattia. «Le affermazioni sono state fraintese», getta acqua sul fuoco quest’ultimo. Ha provocato un’alzata di scudi il post pubblicato nel suo profilo Facebook dal presidente dei Radicali friulani e consigliere comunale di minoranza per San Quirino cambia, Stefano Santarossa, in cui riportava dichiarazioni da lui ritenute omofobe e fatte dal collega di minoranza Fabrizio Cattaruzza (Salviamo San Quirino) in consiglio comunale nel corso della discussione sulla nuova piazza. «Il tutto è stato sottolineato ed enfatizzato da risate, gomitate tra alcuni consiglieri e anche parte del pubblico – aveva postato Santarossa –. Pure il sindaco ha tenuto a ribadire con sarcasmo che gli alloggi (che l’Ater realizzerà in piazza, ndr) dovranno essere assegnati a coppie normali». Sul caso, Arcigay interviene duramente attraverso il suo presidente, Giacomo Deperu. «E’ così che si alimenta “l’omofobia degli onesti” – scrive –, quella che serpeggia anche nelle famiglie per bene. E’ così che un luogo istituzionale come un consiglio comunale tradisce il proprio ruolo di guida della comunità, prestandosi ad alimentare discriminazione e ignoranza invece di combatterla. Se quanto denunciato dal consigliere Santarossa – prosegue –, unico a sentire la necessità di prendere le distanze da questi atteggiamenti, risponde al vero, il sindaco deve scusarsi a nome di tutto il consiglio comunale con la città di San Quirino, prima ancora che con la comunità omosessuale». Dal canto suo, però, Della Mattia invita a non strumentalizzare affermazioni avvenute nell’ambito di un argomento tecnico. «Non mi permetterei mai di fare discriminazioni – spiega –. Il mio riferimento alle coppie normali era da intendersi come coppie riconosciute dalla legge a oggi in vigore in Italia, ovvero a quelle sposate, requisito questo che assieme alla residenza in comune e a quello di prima casa consentirà l’accesso al bando di assegnazione degli alloggi Ater». Precisazioni sono arrivate anche da Cattaruzza. «Ho citato i gay – spiega il consigliere –, così come del resto anche i disabili, gli anziani, le giovani coppie, senza volontà di discriminare. Stavo semplicemente elencando categorie di cittadini rispetto alla questione del diritto d’accesso al bando. Né – conclude – ho manifestato preoccupazione nei confronti degli omosessuali».(m.bi.)


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