Arcigay Modena e il dibattito sull’omofobia in Uganda

  

NON possiamo negare che un ordine del giorno in Consiglio Comunale a Modena non sarà risolutivo dei problemi che le persone omosessuali ugandesi potranno avere se verrà approvata la legge, e allo stesso modo non possiamo negare che la trattazione di questi temi sicuramente non porterà benefici rispetto alla ricostruzione post terremoto, alla crisi economica ed alla disoccupazione. Non condividiamo invece che trattare di questi temi sia un modo per alimentare l’anti-politica. Anzi siamo fermamente convinti che questo possa essere un modo per richiamare anche le giovani generazioni ad interessarsi maggiormente alla cosa pubblica, all’idea di un mondo che si vuole lasciare alle future generazioni, dove si dimostra che su alcuni temi, quali il diritto alla vita, questo Paese è in grado di dare una risposta compatta e decisa a prescindere dallo schieramento politico. Parlarne di temi come questi in un consiglio comunale è certo poca cosa, ma se un documento simile venisse approvato, come auspichiamo, in tantissime altre città sarebbe anche un segnale forte che dalla base arriverebbe alle Istituzioni nazionali. Si sta parlando di un possibile futuro genocidio che potrebbe riguardare migliaia di persone. Alberto Bignardi, Presidente Arcigay Modena


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