Arcigay Trieste, sit-in di protesta davanti la Curia

  

«Dopo le pesanti parole del vescovo di Trieste Crepaldi e del suo braccio destro don Malnati, parole che offendono le persone omosessuali e le loro famiglie e che rappresentano una pericolosa manifestazione d’intolleranza omofobica, Arcigay e Arcilesbica del Friuli Venezia Giulia hanno deciso di rispondere con una civile manifestazione di protesta per evitare che si continui ad alimentare un clima di odio nei confronti degli e delle omosessuali nel nostro Paese e nella nostra regione». Con queste parole il presidente del circolo Arcigay e Arcilesbica Arcobaleno di Trieste, Davide Zotti, annuncia la manifestazione che le principali associazioni omosessuali di tutta la regione terranno domani alle 15 davanti alla Curia di Trieste, in via Cavana. Il presidio, che ha già ottenuto l’adesione, tra gli altri, dell’Associazione Certi Diritti e dei Cobas del Fvg, prende le mosse dalle parole dell’arcivescovo mons. Giampaolo Crepaldi: aveva fortemente criticato la recente campagna di sensibilizzazione contro l’omofobia organizzata nel capoluogo da Arcigay Trieste. Iniziativa duramente criticata anche dal vicario episcopale per il Laicato e la Cultura, monsignor Ettore Malnati e anche dal direttore del settimanale della diocesi triestina “Vita Nuova”. La campagna “Si va diritti all’amore”, che aveva ottenuto il patrocinio di Comune e Provincia di Trieste – ricorda il sodalizio organizzatore – proponeva immagini quotidiane di vita familiare di coppie omosessuali. Immagini ritratte su manifesti affissi il mese scorso sugli autobus di Trieste. «Riteniamo che le istituzioni – prosegue Zotti – debbano prendere una posizione di ferma condanna di fronte alle parole del vescovo, con coraggio e senza ipocrisie. Come cittadini di una democrazia non possiamo più accettare che influenti esponenti della Chiesa cattolica oggi a Trieste definiscano l’omosessualità un “disordine”, calpestando la vita delle persone, istigando all’odio e alla discriminazione di gay e lesbiche». I promotori chiedono alle forze politiche e civili di partecipare al presidio. Alla manifestazione, oltre a Zotti, saranno presenti anche Giacomo Deperu, presidente di Arcigay Nuovi Passi di Udine e Pordenone, e Lisa Del Torre, presidentessa di Arcilesbica Udine. Hanno già annunciato l’adesione anche esponenti radicali di “Certi Diritti” e Antonio Parisi, direttore artistico di “Jotassassina”. Già nel dicembre scorso, dopo che il Papa aveva definito il matrimonio tra gay «minaccia alla pace», Arcigay aveva organizzato un sit-in sempre davanti la Curia, ricevendo il divieto dalla Questura. Stavolta Deperu e Zotti, in caso di un nuovo divieto, potrebbero considerare un’azione nonviolenta di disobbedienza civile.


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