Arcigay denuncia l’ex assessore

  

Viadana, esposto all’Antidiscriminazione. E lei si dichiara «dispiaciuta»

VIADANA Arcigay ha presentato un esposto all’ufficio antidiscriminazioni per le dichiarazioni dell’ex assessore Maria Contin Galli che ha definito l’omosessualità «una malattia da curare». La stessa Contin Galli, dopo il putiferio scatenatosi sui social network si è dichiarata «dispiaciuta per aver urtato in modo superficiale le sensibilità con una terminologia inappropriata». Una mezza retromarcia che potrebbe servire poco. Il Comitato provinciale Arcigay La Salamandra sta infatti valutando una manifestazione di protesta a Viadana contro le dichiarazioni “omofobe”, visto che l’ex assessore ha parlato dopo che il sindaco Giorgio Penazzi ha definito il matrimonio simbolico di coppie gay a Mantova «una carnevalata». «Le frasi dette dall’ex assessore sono offensive, inesatte e false – spiegano i responsabili dell’Arcigay mantovana – tanto più che per argomentare che l’omosessualità sia una malattia si appoggia ad un giurista, Filippo Vari. Ricordiamo che l’ordine dei medici condanna senza appello le terapie “riparative” dell’omosessualità come non lecite, inefficaci e dannose. Inoltre ricordiamo che Vari insegna all’Università europea di Roma, ovvero la creazione dei Legionari di Cristo fondati da Marcial Maciel, ridotto allo stato laicale nel 2006 per pedofilia e abusi su minori». Nel pomeriggio la Contin Galli, ex coordinatrice di Forza Italia ed ex assessore della giunta Pavesi, ha voluto precisare: «Il mio pensiero è stato copiato su Facebook prima che lo potessi modificare. Io sostengo i diritti civili degli omosessuali, ma non il matrimonio, che continuo a considerare un investimento con finalità sociali. Non sono più iscritta ad alcun partito e non ricopro ruoli istituzionali. Mi dispiace per le offese personali che ho ricevuto, andate ben oltre quello che poteva essere un dibattito costruttivo. Sono disposta a modificare, per quanto possibile il mio pensiero, pur convinta che sia condiviso dalla maggioranza degli italiani». Francesco Romani


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