Nozze gay, il Cassero contro Caffarra “Si dimetta anche lui come il Papa”

  

LE PAROLE del Cardinale Carlo Caffarra in vista delle elezioni fanno infuriare gli attivisti di Arcigay e vedono invece scendere in campo i montiani a difesa della «guida insostituibile» della Chiesa. «Caffarra sostiene che con i matrimoni gay si istituzionalizza il falso ma dovrebbe fare come Ratzinger: dimettersi – scrive il consiglio direttivo del circolo Arcigay Cassero avrebbe potuto in questi giorni parlare del tema che gli è più proprio, cioè delle dimissioni del pontefice e della profonda crisi dell’istituzione ecclesiastica che quel-l’atto ha messo allo scoperto. Invece quella crisi, anziché spiegarla, ha scelto di rappresentarla in prima persona e di perseverare nell’aberrazione di una chiesa che fa politica». Gli attivisti parlano di «miseria sottesa all’invettiva del Cardinale contro i matrimoni tra persone dello stesso sesso» e di «posizione contraddittoria». «A parole vuole proteggere la famiglia – scrivono nei fatti tagli fuori tutte le nuove famiglie che già esistono». Anche il consigliere regionale Franco Grillini, ex Idv, se la prende con «l’istruzione elettorale sul voto dei cattolici a proposito dei famigerati principi non negoziabili» e protesta contro «questa indebita e illegale intromissione nella campagna elettorale». L’esponente della lista del premier Mario Monti si pronuncia invece
in difesa di Caffarra, sulla legittimità delle «parole di orientamento per il prossimo appuntamento elettorale» scelte dal Cardinale. «Grillini e il mondo omosessuale del Cassero hanno perso un’occasione per tacere – ha detto Monica Babbini, candidata bolognese della lista con Monti per l’Italia, sesta alla Camera – il ruolo di guida morale e punto di riferimento del Cardinale Caffarra per Bologna e i bolognesi non può essere messo in discussione e strumentalizzato ». Secondo Babbini, si vuole creare una «contrapposizione inesistente e inutile»: «Bologna è da sempre una città tollerante, aperta e civile».


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