Volantino omofobo “Daresti tuo figlio a loro?”

  

A Colle Valdelsa un’invasione nella notte. Le reazioni. Il sindaco esprime il suo sdegno: “per l’attacco anonimo ai diritti civili degli omosessuali facendo un uso strumentale e vergognoso dei bambini a fini elettorali”
di LAURA MONTANARI

Il volantino omofobo è comparso nella notte, sotto i tergicristalli delle auto, alle fermate del bus e nelle caselle della posta a Colle Valdelsa, provincia di Siena. La firma “sindacato dei bambini” è fasulla o almeno, da quelle parti nessuno sa rintracciare un’associazione di quel tipo. Sopra il volantino alcune fotografie prese dai gay pride campeggia il titolo: “Daresti tua figlia a loro?”. Più sotto si legge: “Vendola, Grillo, Bersani, Rutelli e Pisapia… vogliono il matrimonio gay e l’adozione di bambini ai gay.” Di seguito in quattro punti le presunte conseguenze di questa scelta, secondo gli anonimi estensori dei volantini: “verrebbe negato il diritto naturale a ogni bambino di avere una madre e un padre”, “tante coppie infertili si vedrebbero scavalcate nel loro desiderio di adozione da due uomini o da due donne”. E poi: “In Italia due uomini potrebbero acquistare ovuli femminili e acquistare un utero”, “aumenterebbe il mercato degli uteri affittati da donne povere e disperate (spesso, come già accade nel Terzo mondo) sfruttate come contenitori di bambini per coppie di soli maschi”.

Le reazioni al volantino sono state immediate: il sindaco di Colle Valdelsa, Paolo Brogioni ha espresso in un post su facebook tutto il suo sdegno “a nome di tutta la comunità”: “è un volantino anonimo che attacca i diritti civili degli omosessuali facendo un uso strumentale e vergognoso dei bambini a fini elettorali”.
“Sitratta di un messaggio vergognoso che lede i diritti civili e offende tutti” ha detto il responsabile provinciale Pd Siena per i diritti civili, Giancarlo Pagliai. “E’ offensivo – aggiunge Pagliai – ha toni discriminatori e motivazioni inqualificabili”. Proprio ieri il segretario provinciale del Pd, Niccolò Guicciardini, era a un’iniziativa promossa da Movimento Pansessuale-Arcigay Siena e Anpi sulle persecuzioni anche degli omosessuali durante l’Olocausto, in occasione della giornata della memoria: “È vergognoso che ancora oggi si trovino atteggiamenti discriminatori come quelli contenuti nel volantino”.

Anche l’Arci senese con la sua presidente Serenella Pallecchi interviene per dire che quel volantino “è offensivo e vergognoso”. Sulla stessa linea il Movimento Pansessuale-Arcigay di Siena, col presidente Giovanni Bacaro: “Non possiamo accettare che un tema importante come i diritti civili delle coppie omosessuali venga strumentalizzato e banalizzato a semplici fini elettorali, utilizzando linguaggio e immagini che puntano a favorire e diffondere una discriminazione ingiustificata e vergognosa e ad alimentare pregiudizi falsi e pretestuosi. In provincia di Siena e in Toscana, da molti anni, stiamo portando avanti iniziative e progetti per lottare contro ogni forma di discriminazione e per tutelare i diritti civili di tutti, senza alcuna distinzione, e non possiamo accettare un gesto sintomo di ignoranza ed estremismo. Per questo motivo, attiveremo ogni mezzo, ricorrendo anche alle vie legali, per individuare chi si nasconde in maniera meschina, incivile e squallida dietro questa sigla anonima, denunciandoli anche per la violazione del copyright delle foto e del nome utilizzato nella loro firma”.

Colle Val d’Elsa

Denuncia contro i volantini omofobi

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UN VOLANTINO omofobo contro i matrimoni e le adozioni alle coppie gay è stato diffuso la notte scorsa a Colle Valdelsa (Siena): messo nelle cassette della posta e sotto i tergicristalli delle auto. “Daresti tua figlia a loro?” è il titolo che sovrasta alcune immagini prese da un gay pride. Le reazioni non si sono fatte attendere: dall’Arci gay ad esponenti del Pd, al sindaco di Colle Paolo Brogioni è venuta l’unanime condanna ai contenuti e ai toni dello scritto. Il sindaco ha detto anche che verrà presentata una denuncia perché si faccia luce su chi sono gli autori del volantino firmato da un fantomatico “sindacato dei bambini”.


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