Un documentario che racconta come reagiscono i genitori alla notizia che i loro figli sono omosessuali. E come quegli stessi genitori imparano a conoscere davvero i loro figli e, come racconta una mamma nel traileri, a “rinascere come genitore”. È “Due volte genitori. Parlano i genitori di lesbiche e gay”, il film di 90 minuti girato da Claudio Cipelletti e prodotto da Agedo che sarà presentato venerdì 25 ottobre alle 20.30 con ingresso libero nell’aula “De Benedet” del Centro “A. Moro” di. La serata, organizzata dal circolo Arci “Arcipelago” di Cordenons in collaborazione con Arcigay Friuli, Agedo Friuli, con il sostegno del Coordinamento genitori democratici della città pordenonese e il patrocinio del Comune di Cordenons, vedrà la partecipazione dello stesso regista, Claudio Cipelletti, oltre a Piero Defend, psicologo del consultorio familiare Ass 6 di Pordenone, a Cinzia Villa, mamma Agedo Friuli, Giacomo Deperu, presidente Arcigay Friuli Udine e Pordenone e a Natale Sorrentino, presidente di “Arcipelago” che introdurrà l’incontro. Al termine della proiezione seguirà un dibattito. “Due volte genitori” è un viaggio in sei capitoli che parte da “quel giorno, quell’ora e quell’istante” in cui tutto è cambiato, il momento della rivelazione dell’omosessualità di un figlio o di una figlia. Un viaggio che traversa territori interiori impervi: all’inizio quelli della perdita, della colpa, poi quelli del bisogno di capire; i territori della conoscenza, dell’indignazione, del sesso, e quelli del confronto, della esposizione di sé, del cambiamento. Fino a quelli inattesi del “crescere da adulti” e del rinascere. Ma anche un viaggio nel nostro Paese, tra le mura domestiche delle famiglie italiane, dai figli e fratelli ai genitori, dai genitori ai nonni e poi di nuovo ai figli.
Un viaggio in treno di una madre che si misura col pregiudizio, e un viaggio circolare dal family day a Roma, al gay pride nella stessa piazza dove tutto è cambiato. Il film, come ricordato, è prodotto da Agedo (Associazione genitori di omosessuali) con il finanziamento della Commissione Europea, nell’ambito del Progetto Daphne II “Family matters – Sostenere le famiglie per prevenire la violenza contro giovani gay e lesbiche”.