Di Ezio De Gesu
Responsabile Scuola Arcigay
La scuola è la più stimolante e faticosa prova generale dell’età adulta. È il momento in cui si compone il tessuto della propria identità, le responsabilità aumentano e tale processo diventa più faticoso se si ha l’impressione che una o più componenti del proprio tessuto identitario siano in dissonanza con gli stereotipi di crescita.
Per supportare gli adolescenti in questo difficile momento di crescita, Arcigay organizza dal 2002 percorsi laboratoriali volti alla destrutturazioni di stereotipi e all’abbattimento di pregiudizi e discriminazioni. Nel solo anno scolastico 2015/2016, nei 619 laboratori e incontri a scuola, sono stati incontrati quasi 22.000 studenti, mentre in quelli per adulti sono state incontrate circa 1000 persone.
Tali iniziative non sempre vengono accolte positivamente. Quanto successo presso la scuola media “Fava Gioia” di Napoli ne è un esempio. Nel mese di febbraio i corsi di cyberbullismo, finanziati dal Miur e inseriti in un progetto che vede coinvolte più di 50 scuole in Italia, vengono interrotti dalla preside dietro richiesta di alcuni genitori, perchè il “tema dell’incontro non era stato concordato con le famiglie”. Fino a qui tutto prevedibile, poiché sono molte le situazioni di questo tipo riscontrate sul territorio. A spiazzare positivamente, però, è stata la reazione dei genitori e della preside, che hanno fortemente voluto la ripresa degli incontri per portare a termine un percorso contro le discriminazioni, che avrebbe arricchito e supportato gli studenti durante il loro percorso scolastico. Il progetto è quindi terminato nella seconda settimana di aprile, con grande soddisfazione del presidente di Arcigay Napoli Antonello Sannino, il quale, in un’intervista a Repubblica, ha sottolineato il coraggio e il supporto ricevuti dai genitori di questa scuola.
Non sono molte le situazioni analoghe che si concludono positivamente, ma, almeno presso l’istituto Fava Gioia, hanno prevalso buon senso e responsabilità.
