Sabato 15 maggio alle ore 11.00 in Piazza Walther a Bolzano manifestazione per il DDL Zan
L’Alto Adige si mobilita ancora una volta per non cedere il passo sulla protezione dai crimini d’odio basati su sesso, genere, identità di genere, orientamento sessuale, misoginia e abilismo.
Il DDL Zan che vuole estendere le aggravanti che derivano della legge “Reale-Mancino”, anche a quei crimini d’odio e discriminazione non soltanto per motivi religiosi, etnici e razziali, ma anche per il sesso, il genere, l’identità di genere, l’orientamento sessuale e quelli motivati da misoginia e quelli rivolti alle persone disabili.
Crediamo che questa estensione non sia solo necessaria. Ma urgente. L’Italia è in ritardo sul contrasto dei crimini d’odio e delle discriminazioni fondate su queste dimensioni personali di circa trent’anni. E quella che dovrebbe essere una legge di civiltà incontra incredibilmente ostacoli incomprensibili nel 2021.
Una parte, che noi crediamo minoritaria della società, minaccia l’approvazione di questa norma al Senato. Tra l’altro già approvata alla Camera dei deputati. Se la norma fosse anche solo modificata al Senato di fatto perderemmo l’appuntamento fondamentale con la storia dei diritti umani in Italia. E non possiamo permettercelo, visto la situazione sociale che vive l’Italia rispetto l’odio misogino, l’odio verso le persone LGBTQIA+ e verso le persone con disabilità. Vogliamo non solo che vengano puniti i delitti contro l’uguaglianza ma che si mettano in cantiere le azioni culturali per un reale cambiamento sociale e azioni a protezione delle vittime.
Il DDL Zan non può più essere rinviato.
Cosa succede? Succede che una legge che avrebbe dovuto vedere l’approvazione unanime in Parlamento è contrastata da gruppi che non vogliono ostacoli alla possibilità di operare discriminazioni basate su alcune dimensioni dell’identità personale. Alcuni di questi gruppi mirano a bloccare completamente l’approvazione del DDL Zan, come i gruppi cattolici fondamentalisti e le destre fasciste. Altri invece vogliono eliminare da questo disegno di legge il termine “identità di genere” per potersi sentire liberi di discriminare e opprimere le persone transgender e tutte le persone che vivono una identità di genere diversa da quella attribuita alla nascita.
Non possiamo permetterci una legge che non tuteli le persone trans* e gender creative che sono tra quelle più oggetto d’odio e discriminazione nella società insieme alle donne.
Non solo. Vogliamo affermare pienamente, attraverso anche l’approvazione del DDL Zan, la necessità di una reale e completa applicazione di quanto previsto nella Convenzione di Istanbul, per contrastare violenza e odio contro le donne.
Vogliamo la piena applicazione dei Principi di Yogyakarta, per una tutela piena e senza eccezioni delle persone non cisgender ed eterosessuali.
Vogliamo piena tutela e riconoscimento di pari dignità e cittadinanza per tutte le persone con disabilità, non solo tutelandole dall’odio, ma anche con azioni volte a sostenerne la piena autodeterminazione e autonomia.
Vogliamo che lo Stato italiano, attraverso l’adozione del DDL Zan, affermi con chiarezza da che parte sta.
Vogliamo uno Stato che non si faccia intimorire da chi ancora crede legittimo costruire cittadinanze di serie b, se non di serie zeta.
Vogliamo una scelta precisa da parte del nostro Parlamento. Vogliamo che lo Stato scelga i diritti umani e la tutela di tutti. Perché tutelare le caratteristiche umane indicate nel DDL Zan significa tutelare tutti e tutte, senza lasciare fuori nessuno.
Siamo intransigenti. Siamo stanche e stanchi.
Ma ancora una volta siamo in piazza. Perché vogliamo una legge che non lasci indietro nessuno.
Vogliamo un DDL Zan con sesso, genere e identità di genere insieme a orientamento sessuale, misoginia e disabilità. Vogliamo una chiara stigmatizzazione di chi ancora crede sia legittimo, talvolta divertente, offendere e discriminare qualcuno perché LGBTQIA+, perché donna o perché con una disabilità. O tutto questo insieme.
Noi non ridiamo. Noi siamo arrabbiate e arrabbiati.
Non un passo indietro sul DDL Zan.
Approvate il DDL Zan subito. Il tempo è scaduto.
— Centaurus Arcigay Alto Adige Südtirol con:
ISTITUZIONI:
Consigliera di Parità della Provincia autonoma di Bolzano
Commissione Pari Opportunità
Centro di tutela contro le discriminazioni
ASSOCIAZIONI:
Agedo del Trentino
Famiglie Arcobaleno Trentino-Alto Adige
Generation+
Rete ELGBTQIA+
AIED
Amnesty International Bolzano
ANPI Alto Adige Südtirol
Arci Bolzano-Bozen APS
Black Lives Matter
Bozen Solidale
FrauBiblioDonna
Fridays For Future
GEA
Le Sardine
OEW – Organizzazione per un mondo solidale
Pro Positiv Südtiroler AIDS-HILFE
Se Non Ora Quando Alto Adige Südtirol
SOS Bozen
Spazio 77
SINDACATI:
CGIL-AGB
UIL-SGK
SGB-CISL
PARTITI POLITICI:
Partito Democratico
Sinistra – Die Linke
Team K Bolzano-Bozen
Verdi Grüne Verc
Volt Südtirol – Alto Adige
L’articolo “Non un passo indietro. Legge Zan e molto di più.” proviene da Centaurus Arcigay Südtirol Alto Adige.
Articolo tratto da https://www.lgbt.bz.it/
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