Antonio Di Pietro, dell’IdV, è il primo leader di partito italiano a esprimere concretamente il proprio sostegno al matrimonio tra persone dello stesso sesso.
E lo ha fatto, con la presentazione alla Camera, di una proposta di legge intitolata “Modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso” che lo vede in veste di primo firmatario. L’Italia dei valori reintroduce così a pieno titolo nell’agenda politica del Paese, la questione dei diritti negati a gay e lesbiche, dopo l’estromissione voluta dal Vaticano e da una politica genuflessa e incapace di produrre novità e interpretare il futuro.
Allo stesso tempo Vendola, propria ieri in tarda serata al Meeting Internazionale Antirazzista di Cecina organizzato da Arci Toscana, ha sottolineato pubblicamente (e con enfasi) di essere nettamente a favore del matrimonio civile fra persone dello stesso sesso.
Auspichiamo che la concretezza di Di Pietro e le parole di Vendola siano trascritte nei programmi dei partiti e che tutto il centro-sinistra, e, perché no, il centro destra, facciano finalmente delle scelte di campo nette a sostegno del matrimonio tra persone dello stesso sesso. I diritti e le garanzie che gay e lesbiche hanno già ottenuto in altri paesi generano felicità e bellezza e rappresentano un irrinunciabile laboratorio di innovazione culturale e sociale per ogni partito che si proporrà di cambiare in meglio il paese.
Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay