Arcigay compie trent’anni, Romani: “Abbiamo contribuito a costruire un’Italia migliore”

  

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Bologna, 2 marzo 2015 – Il 3 marzo 1985, alla fine di un congresso che riunì a Bologna gran parte dei circoli omosessuali italiani, fu fondata l’associazione nazionale Arcigay. Saranno perciò trenta le candeline che spegnerà domani l’associazione, celebrando una storia che tanto ha influenzato in termini di cultura e pensiero la società italiana. “Arcigay è un capitolo importante della nostra storia nazionale – dichiara Flavio Romani, attuale presidente dell’associazione -. Percorrendo quella storia passiamo in rassegna il cammino di una comunità, quella formata da gay, lesbiche, bisessuali e transessuali italiani, che è passata dalla condizione di invisibilità alla rivendicazione piena del proprio ruolo sociale. In un Paese che ancora niente ci riconosce in termini di diritti, il lavoro costante e ostinato delle associazioni è senza dubbio l’ingrediente principale al quale dobbiamo l’affermazione delle nostre istanze nella società italiana. A dispetto della politica, oggi le persone lgbt possono contare sul sostegno di importanti pezzi del nostro Paese, dagli enti locali alle imprese, dalla scuola all’Università. L’esperienza di quella rete di associazioni che trent’anni fa unì le forze per dare vita a un soggetto nazionale – prosegue Romani – oggi può tracciare il suo bilancio positivo e consegnare a tutte e tutti, con orgoglio, la propria storia. Certo, il traguardo dei diritti non è ancora stato tagliato e non è di certo un traguardo secondario. Per questo i trent’anni del Pegaso alato devono essere da un lato l’occasione per la comunità lgbt di rilanciare i propri obiettivi, scommettendo con fierezza sulla propria forza, e dall’altro rappresentano il fatto concreto che certifica la grande lacuna della politica italiana: dopo trent’anni il tempo dell’attesa deve essere dato per esaurito. L’Italia ha bisogno di nuove leggi che parlino di persone omosessuali e transessuali, dei diritti che è necessario riconoscere loro, del futuro che ciascuno di loro intende progettare. In trent’anni abbiamo contribuito a costruire un’Italia migliore, perciò vogliamo condividere questa ricorrenza con tutte e tutti, a partire dai pionieri che in quel 1985 diedero inizio all’impresa, passando per tutti coloro che negli anni hanno assunto la guida di Arcigay, fino a giungere a quelli  che oggi per la prima volta entrano in relazione con noi. Auguriamoci tutte e tutti altri trent’anni di orgoglio, coraggio e libertà”.