Per Arcigay c’è soddisfazione ma non entusiasmo, per l’approvazione di un registro delle unioni civili a Milano. Le famiglie composte da persone dello stesso sesso infatti continuano a vivere in uno stato di segregazione dai diritti, ne sono escluse e non chiedono simboli bensì diritti reali.
“A 19 anni dal registro di Empoli, anche Milano, con qualche ritardo sulla tabella di marcia, si aggiunge agli oltre novanta comuni italiani che hanno istituito registri simbolici”, spiega Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay.
“Siamo evidentemente soddisfatti. Non possiamo però non notare l’assenza di Roma dallo scacchiere di città che, grazie ai registri, guardano all’Europa dei diritti. Di più, le modalità di approvazione del registro a Milano, con continue minacce e retromarce dei cattolici sul terreno della piena equiparazione di omosessuali ed eterosessuali palesano,ancora una volta, l’incapacità di questa classe politica di parlare coralmente l’alfabeto della laicità. Il risultato è un Paese che confina le famiglie di persone dello stesso sesso in una apartheid intollerabile. E’ ora di dire basta, con una legge sul matrimonio per tutti. Questo ingombrante segnale che arriva da Milano è una richiesta perentoria al Parlamento in questo senso. Oggi comunque per il Paese una giornata di festa”.
Per Marco Mori, Presidente del CIG Arcigay Milano l’approvazione della delibera “è il punto di partenza per una nuova stagione riformista per la città, nuove politiche di inclusione, progresso, legittimazione e lotta alle discriminazioni e un chiaro segnale al Legislatore affinché intervenga riconoscendo piena parità alle coppie omosessuali”. L’associazione ha deciso di sostenere il vento di cambiamento candidando proprio la metropoli di Milano presso EPOA, Associazione degli organizzatori europei di Pride, ad ospitare l’Europride nel 2015, anno di Expo. “La scelta – spiega Mori – avverrà il prossimo settembre a Marsiglia, dove 40 associazioni sceglieranno tra Milano, Manchester, Riga o Barcellona”.
E si festeggia anche a Napoli con le celebrazioni per l’iscrizione della prima coppia gay al registro approvato per volontà del sindaco De Magistris. Fabrizio Sorbara, presidente di Arcigay Napoli, racconta che “E’ stato un momento pubblico emozionante. Fabrizio e Luca si sono iscritti per primi nel registro istituito a Napoli alla presenza di genitori, parenti e amici che hanno assistito all’iscrizione. Ne sono seguiti grandi festeggiamenti. Sono gli affetti di omosessuali e lesbiche che da Milano a Napoli esigono un riconoscimento legislativo, e tutta Italia ha ormai imboccato la strada dei diritti per tutti”.
Stefano Bolognini, ufficio stampa Arcigay